Una volta mio padre, citando un film con Mario Merola, mi disse: “I figli so’ pezzi ’e core”. Accidenti, quanto è vero. Non lo capivo allora, e forse nemmeno ci credevo: io, che mai mi sarei definito in certi ambiti altruista (anzi, egoista quanto basta per tenere sempre il piatto più grande per me), ora mi trovo a mettermi da parte. Ho una figlia, e per lei mi toglierei persino l’ultima forchettata di anelletti al forno. E se mi conosci, sai che non scherzo.
Ormai siamo vintage
C’è stato un tempo in cui i jeans a vita alta, i top all’uncinetto (che ora si chiamano crop top) dalle tinte fluo e le sneakers chunky (le scarpe da ginnastica bombate ed enormi) erano la moda di ogni giorno. Per noi nati tra gli anni ’80 e ’90, questi capi “sobri” erano i nostri tratti distintivi che indossavamo per contrastare le spalline e le frangette anni ’80. E adesso, indovinate, sono tornati di moda ma non tanto come cicli e ricicli storico-modaioli, bensì come “capi vintage”. Le buon arme di Fornarina e Fiorucci se la ridono alla grande! Vivace mix di stili tra una treccina colorata e un telefono cellulare a conchiglia, queste mode sono considerate oggi pezzi da museo e fonte di nostalgia. E pensare che per noi erano il pane quotidiano!
But why? La moda ha una tendenza ciclica e ogni 20-25 anni ripropone tendenze che erano considerate out. Noi millennials oggi vediamo i giovani indossare ciò che un tempo furono le nostre scelte di stile e ci sentiamo vecchi, da museo: tutto ciò che rappresentava la normalità per noi a quell’epoca adesso è considerato vintage! Me l’aveva detto mia madre di non buttar via la tuta acetata verde e fuxia in stile Principe di Bel-Air! Quella tuta che negli anni 2000 rappresentava il male puro (era troppo out!) oggi è un capo d’abbigliamento must have per gli adolescenti di tutto il mondo. Mia madre lo sapeva, d’altronde, visto che aveva buttato tutti i suoi jeans a zampa che erano tornati alla ribalta! Continua a leggere
Welfare State
Ero in dubbio sull’intitolare questo post “welfare state” oppure se dargli un qualche titolo che riguardasse il sogno (di uno stato di diritto) o l’incubo (della realtà in cui viviamo).
Esagerata?
Non so.
Noto che sempre più persone (amici, pazienti, colleghi) narrano di sogni della notte spaventosi, in cui si viene inseguiti dai nazisti, schiacciati dai fascisti agli angoli delle strade di città inabitabili, perseguitati o angosciati da carrarmati che sorvegliano le vie in cui vivono; e ancora, ascolto sogni di fughe e di pericoli, di ansie e di assenza di ricoveri salvifici.
Come questa foto può farmi pensare a tutto ciò?
Esagero ancora una volta?
Non penso.
I figli… so’ pezzi ‘e core
Una volta mio padre, citando un film con Mario Merola, mi disse: “I figli so’ pezzi ’e core”. Accidenti, quanto è vero. Non lo capivo allora, e forse nemmeno ci credevo: io, che mai mi sarei definito in certi ambiti […]
Ormai siamo vintage
C’è stato un tempo in cui i jeans a vita alta, i top all’uncinetto (che ora si chiamano crop top) dalle tinte fluo e le sneakers chunky (le scarpe da ginnastica bombate ed enormi) erano la moda di ogni giorno. […]
Welfare State
Ero in dubbio sull’intitolare questo post “welfare state” oppure se dargli un qualche titolo che riguardasse il sogno (di uno stato di diritto) o l’incubo (della realtà in cui viviamo).Esagerata?Non so. Noto che sempre più persone (amici, pazienti, colleghi) narrano […]