Controcorrente

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“… E anche il paletto fa quello che cazzo gli pare. Non gliene frega niente di stare ben allineato come gli altri. E non gliene frega niente di fare apparire la strada tutta bella sistemata, voleva starsene inclinato e lo ha fatto.” [cit.]

Bisognerebbe essere un po’ tutti come quel paletto. Fregarsene dell’andazzo generale e fare un po’ quello che cazzo ci pare, senza remore né timore di essere giudicati.

7 thoughts on “Controcorrente

  1. la deviazione è congenita ad ognuno…poichè ognuno è diverso, ma congenita ad ognuno è anche la necessità di “comunità”, alla base della quale ci sono consuetudini generalmente accettate…il problema non è la consuetudine, ma la gerarchia…bisogna accettare la deviazione non come errore, bensì come “altro punto di vista”…e d’altra parte la deviazione dovrebbe essere più coraggiosa, restando nei limiti comunque del rispetto per la consuetudine…anche la Deviazione deve accettare la Consuetudine come altro punto di vista, e deve presentarsi non come Nemico, ma come Saggio (i pazzi erano considerati sacri, gli indovini erano spesso i ciechi)… Saggio non perchè nel Giusto – l’assioma è che il Giusto oggettivo non esista – ma perchè arricchisce la Storia, rappresentando un Cambiamento.

    Molto spesso esiste solo la “presunzione di deviazione”…la presunzione di andar controcorrente, di essere diversi…questo tipo di deviazione altro non è che conformismo in altra direzione, perchè vuoto e ridondante.

    Bisogna avere il coraggio di deviare…e si tratta davvero di coraggio perchè molto spesso gli stessi anticonformisti hanno norme che, se non accetti, ti ghettizzano. Non essere egocentrici ma neppure sudditi di qualcosa che non si condivide.

    Infine: l’immagine è perfetta per il messaggio trasmesso, e la citazione ad hoc ;)

    • La controdipendenza è il male di molti pseudoanarcoadolescentifintoalternativi, lo dico sempre io.
      E il cambiamento vero – quello che non è controdipendente – spaventa troppo per essere reale, forse non conviene, i pazzi lo sanno, loro che purtroppo non sono più i saggi e già da tempo. Eppure spesso nel loro linguaggio sconnesso dicono il vero, l’ho sentito e ammirato, ma non avevano il coraggio e la forza, quindi sono pazzi, punto.

      Siamo circondati da presunzioni e convinzioni presuntuose, anche lassù, dove stanno le gerarchie che definiscono la via retta e quella deviata, opposti dicotomici e a-comunicanti, profonde scissioni da fare paura.
      Fanculo. E’ il paletto nudo&muto a dire il vero, e nel migliore dei modi: in silenzio, convinto. Devia e si fa i cazzi suoi.

  2. Assolutamente d’accordo col non seguire l’andazzo generale, ma bisogna stare attenti a non spostare il fuoco sul “fare un po’ quello che cazzo ci pare”, altrimenti è anarchia, altrimenti Palermo e i suoi palermitani, altrimenti è il male.
    Ci tengo a fare questa leggera precisazione, perché il libertarismo anarco-comunista, forse ha fatto più danni alla società dei rigidi schemi vigenti durante le dittature.
    (Il permessivismo che regna nelle scuole contemporanee sforna mostri, anziché le persone sfornate ai tempi delle bacchettate sulle dita)
    -> Bisogna cercare la giusta miura <-

  3. Michele, sono d’accordo con la precisazione e ritengo fosse necessario farla. Io comunque intendevo che non bisogna MAI farsi influenzare dall’opinione altrui ;) credevo fosse chiaro il concetto, o forse no?

  4. Io ‘sto paletto lo stimo troppo! Proporrei di creare una pagina tutta per lui su facebook e di diventare suoi fan XD Il paletto spacca! XD

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