Gli italiani possono essere uomini di lupara, pizzaioli, calciatori, stilisti, razzisti, poeti, navigatori, cattolici, atei, cantanti e suonatori di mandolino. Possono andare la domenica a mezzogiorno a S.Pietro per farsi benedire, o restare a casa con un piatto di pasta asciutta accanto alla moglie perfetta, possono scegliere di essere degli sciupafemmine o dei “bamboccioni”: la questione sta proprio nella scelta. Il libero arbitrio ci può far essere tutto o nulla, santi o diavoli. La consapevolezza e la chiaroveggenza ci guidano nella formazione degli uomini e delle donne che vogliamo essere.
Ciò che accomuna gli italiani è aver vissuto la stessa storia politica, letteraria e sociale. Ma non tutti dopo aver letto, conosciuto, guardato e pensato hanno fatto la stessa scelta.
Tutti noi abbiamo visto morire Falcone, Borsellino e Francesca Morvillo. Tutti sappiamo come sono morti Peppino Impastato, Boris Giuliano e Antonio Cassarà. Ma dopo aver visto e saputo qualcuno ha gioito perchè sono morti degli “infami”, altri hanno detto “le loro parole cammineranno sulle nostre spalle”.
Così come ci sono italiani che non cercano la benedizione sotto un balcone la domenica a mezzogiorno ma nelle parole di chi stimano ed amano. Altri ancora hanno scelto di studiare, di essere e non apparire, di rifiutare gli studi televisivi come uffici di collocamento. Ci sono italiani che hanno letto Dante, Pasolini, Volponi, Pirandello, Carducci e hanno avuto voglia di scrivere o di non smettere di leggere. C’è chi ha scelto di non suonare ed altri che hanno scelto di farlo sulle navi. Tutti gli italiani conoscono Mussolini, ma non tutti hanno scelto di condannarlo, c’è chi lo ha santificato, chi ha in casa altari a lui dedicati, c’è chi arreda il salotto di famiglia con oggetti di morte appartenuti a quegli uomini che, vestiti con camicie nere, hanno sporcato di sangue la nostra terra, e adesso i loro pugnali sono su un tavolino tra una porcellana ed un servizio da the.
Come per ogni cosa, la riflessione, la scelta e la libertà fanno la differenza. Siamo tutti italiani, ma non tutti abbiamo scelto di esserlo allo stesso modo.