conversazione tra distributori automatici
Premetto che sono a favore del progresso e della tecnologia, sono “nato” con i computer e quando vado a fare shopping preferisco i negozi di elettronica a quelli di abbigliamento.
Ciò non è bastato però ad ignorare il distributore automatico di pizze presente, per esempio, nella zona imbarco dell’areoporto di Palermo: una macchina grande quasi quanto un armadio 4 stagioni, che promette di sfornare una pizza a scelta in 2 minuti e mezzo ed usando solo ingredienti freschi.
Lo so, per dovere di cronaca avrei dovuto assaggiarla per poter dare un giudizio obiettivo e, probabilmente, confermare i miei preconcetti; non l’ho fatto e so che mi perdonerete considerando che, quando ho visto l'”infernale macchinario”, la lancetta dell’orologio batteva le 9.00 del mattino.
foto di A.Ventura
In periodo di crisi economica e di conseguenza lavorativa, ancora una volta le macchine rubano il posto di lavoro agli uomini, questi ultimi troppo costosi (tasse, pensioni, TFR, malattia, permessi retribuiti) e troppo rompiscatole (sindacati, richieste di aumento, sciperi). Pensate a quanti lavori stanno poco alla volta scomparendo: il “lavaggista”, al suo posto enormi spazzoloni a gettone; il lattaio, al suo posto il distributore di latte crudo; il custode, al suo posto telecamere e barre automatiche. Da qualche mese, a questi esempi si è aggiunto il pizzaiolo, sostituito da un uaglioncello meccanico…
Ma il bello è che c’è ancora chi incolpa gli “stranieri”!
…anche se in realtà dietro ogni macchina c’è un piccolo omino che l’ha pensata, un altro che l’ha disegnata, uno che l’ha ottimizzata, uno che l’ha costruita, eccetera. Dovremmo forse arrenderci al fatto che nell’era post industriale il grosso dell’occupazione è degli specialisti del quaternario e quinario, non più del terziario.
Rimane il fatto che non permetterò mai che la mia pizza sia preparata da una macchina dentro una stazione.
La conclusione è geniale. :)