di Matteo Amodeo
Viviamo in un mondo
dove io preferirei
avere gli occhi bendati,
affinchè non vedano
la tristezza infinita
che gli appartiene.
Non ci vuole molto
per comprendere
le infinite rovine
che devastano questo mondo piatto.
Non ci vuole uno stratega
per scoprire i piani di guerra,
non c’è alcun bisogno
di essere dotati
di chissà quale grande ingegno
per rendersi conto
della vergogna che consuma
la nostra terra.
Intenti a sprecare
ogni istante con distrazioni
sempre più pesanti,
dimentichi della bellezza
che si nasconde in angoli
da esplorare a cuore aperto.
Ma i conflitti dilaniano
il presente,
lo rendono macabro
e pieno di tristezza,
e vorrei che la mia voce
raggiungesse
attraverso echi lontani
ogni parte del mondo,
e che porti la pace nel cuore
e che illumini
tutto ciò che l’uomo ha devastato.
Ma il mio
è un debole pensiero,
vorrei solo che la vita
della terra fosse preservata
da noi finché saremo in tempo.
La maggior parte degli uomini
si occupano di blandi interessi
senza fare più caso
al reale senso delle cose importanti.
Questa è la mia denuncia
contro una società
ripiegata dal consumismo,
questo è il mio grido
che spazza via
le speranze di restare esseri superficiali,
che qualcuno l’ascolti
e pianga, o rifletta
sinceramente sulla profondità
della vita.