Dimenticare è facile, basta non ricordare

Manifestazion dopo la morte di Borsellino

Combattere la mafia per me significa per prima cosa avere memoria, memoria per le persone che hanno rimesso le loro vite per combattere la mafia, memoria per avvenimenti storici che hanno visto la mafia come protagonista, ma soprattutto memoria di come la mafia è stata combattuta negli anni e memoria di come la mafia agisce nel quotidiano.

E’ importante non dimenticare mai cosa è la mafia e come agisce e come è possibile combatterla perché nel momento in cui non ricordiamo rischiamo di diventare inconsapevolmente complici di questo sistema.

Voglio ricordare in questa occasione una risposta nonviolenta alle stragi del ’92, una risposta oggi dimenticata ai più, ovvero quella portata avanti dal “Comitato dei lenzuoli”.
Il “Comitato dei lenzuoli”, nasce all’indomani della strage di via D’Amelio e si proponeva di iniziare una rivoluzione culturale contro la mafia, partendo da dei semplici lenzuoli appesi al balcone con dei messaggi semplici contro la mafia ogni mese dal 19 al 23, giorni significativi per le stragi appunto di quell’anno.

Inoltre scrissero i Nove consigli scomodi del cittadino che vuole combattere la mafia che giravano per Palermo sotto forma di volantini.

Comitato dei lenzuoli: Nove consigli scomodi al cittadino che vuole combattere la mafia

Vogliamo fare sapere a tutti che siamo contro la mafia. Diamo un segnale. Ogni mese dal 19 al 23 le date delle stragi di Falcone e Borsellino appendiamo un lenzuolo alla finestra, con una scritta qualsiasi contro la mafia, o anche solo con la scritta per non dimenticare.

1. Impariamo a fare fino in fondo il nostro dovere, impariamo a rivendicare i nostri diritti, a non mendicarli come favori. Impariamo a considerare nostri i beni e i servizi pubblici, dall’autobus al verde, dalla strada al monumento; solo così ne arresteremo il degrado e li difenderemo dall’incuria e dall’abuso mafioso.

2. A casa: educhiamo i bambini alla democrazia, contro ogni violenza, insegnamo il rispetto delle leggi e la solidarietà verso i diversi e i deboli di ogni razza, religione e cultura.

3. Sul posto di lavoro: in ufficio o in ospedale, al comune o alla regione se c’è sospetto di tangenti o di sperpero del denaro pubblico o di favoritismi dobbiamo andare a fondo, cercare alleati tra i colleghi, senza escludere di rivolgerci a un magistrato.
Se insegnanti: non perdiamo occasione per parlare di mafia, per additarla come associazione a delinquere tesa al profitto illecito e improntata alla vigliaccheria.
Se studenti: rivendichiamo servizi efficienti, lezioni puntuali, esami regolari e senza favoritismi. Denunciamo i professori assenteisti.
Se commercianti: quando riceviamo offerte di protezione o strane richieste, questo è il racket del pizzo, rivolgiamoci a S.O.S. Imprese tel. 091/6811016. Se invece già paghiamo il pizzo cerchiamo alleati nella categoria, associamoci contro il racket come hanno fatto i commercianti di Capo d’Orlando.

4. Nella pubblica amministrazione: per ogni disfunzione o ritardo, per avere accesso a ogni tipo di documento amministrativo, impariamo a servirci della legge regionale n. 10 del ’91 sulla trasparenza, consultiamoci con
l’associazione “Movimento 9 maggio” (data dell’uccisione di Giovanni Bonsignore) telefono provvisorio 091/6111166, oppure rivolgiamoci al numero telefonico istituito dalla Prefettura per agevolare i cittadini tel. 091/338317.

5. Al medico, al meccanico, al ristorante, all’avvocato chiediamo regolare fattura o ricevuta fiscale, rifiutiamo l’arroganza dell’evasione.

6. Per strada: se abbiamo la disgrazia di assistere a un fatto di sangue o a una rapina collaboriamo con gli inquirenti, raccontiamo tutto ciò che abbiamo visto.

7. Boicottiamo gli affari della mafia: a chi si buca spieghiamo che lui si rovina e la mafia si arricchisce; non compriamo sigarette di contrabbando né “roba” da fumare; non frequentiamo locali sospetti di essere gestiti da mafiosi.

8. Prima dopo e durante le elezioni: rifiutiamo di scambiare il voto con un qualche favore. Nulla cambierà finché voteremo per i partiti che ci hanno governato per molti decenni consentendo alla mafia di inquinare la vita pubblica, consegnando pezzi dello stato in mano alla mafia.

9. Interveniamo per prevenire nelle giovani generazioni l’adesione al modello mafioso. Impegniamoci, senza entusiasmi soltanto momentanei, nel volontariato; scopriamo la solidarietà, strappiamo i ragazzi al degrado culturale, solo
così la mafia avrà difficoltà ad imporre i suoi modelli e a reperire manovalanza.
Segnaliamo: Centro Sociale San Saverio tel. 091/6374478 e “Laboratorio Zen Insieme” tel. 091/6824401
A cura del Comitato dei lenzuoli – Tel. 091/6174267 Cas. Post. 16826901 – Saladino Palermo

Il titolo è tratto liberamente da Quindici anni fa di Vasco Rossi
La fonte da cui ho attinto il testo del volantino è PeaceLink
La foto che introduce all’articolo è stata pubblicata sul Giornale di Sicilia del 21 luglio 1992

One thought on “Dimenticare è facile, basta non ricordare

  1. E’ stato un piacere aiutarti nella ricerca e sfogliare quelle pagine ingiallite dal tempo. Un’emozione forte rileggere quegli articoli e rivedere quelle foto. La memoria è fondamentale per costruire un futuro migliore, ma è una memoria fragile che vogliono toglierci a poco a poco. Ma non ci riusciranno fino a quando ci sarà qualcuno che lotta per conservarla e raccontarla a chi non c’era.

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