La Semana Santa spagnola, è ben risaputo, è abbastanza folkloristica e io ho avuto la fortuna di essere lì, nelle terre del profondo sud, dove il folklore religioso è sempre vivo.
Una settimana intera di processioni ininnterrotte di tutte le confraternite della città per rivivere la passione del Cristo e un’occasione sempre buona per lodare la Vergine, che inaspettatamente è la protagonista della Pasqua più di Gesù, cosa che potrebbe indicare che quella società forse vive un sentimento matriarcale che ha origini pre-cristiane.
L’atmosfera a Malaga, in Andalusia, è così magica, che anche un non credente come me non può evitare di rimanerne affascinato e di appassionarsi, tanto da non posare mai la macchina fotografica e camminare allo stesso ritmo di coloro che sorreggono il carro.
Una curiosità è la traccia che la dominazione spagnola lasciò in Sicilia, infatti a Trapani si svolge la Processione dei Misteri, molto simile alle processioni spagnole, solo che qui il protagonista è sempre maschio, ovvero il Cristo.
(In verità ci sono alcune fonti che dimostrano l’ipotesi che gli spagnoli appresero in Sicilia questi riti, anche se sembra difficile che lì una cosa importata sia perdurata nei secoli in un’intera nazione e qui, dove era nata, sia rimasta soltanto in una piccola città)
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Anche a Trapani Maria è protagonista. I misteri sono infatti anticipati da due processioni, il martedì ed il mercoledì, quella della Madonna dei Massari e quella della Madonna del Popolo rispettivamente, completamente incentrate sulla sua figura, mentre la processione dei gruppi del venerdì santo è conclusa appunta dalla vara con la statua della Madonna vestita a lutto.
Non è impossibile che tutta la rappresentazione dei misteri fosse in origine congegnata come un sogno di Maria che rivede gli ultimi giorni di vita del figlio (interpretazione non soltanto accademica, ma anche popolare, da bambino la processione mi fu spiegata così da mio padre), ed ad ogni modo, esistono fior di collegamenti tra i misteri di Trapani con gli Ἐλευσίνια Μυστήρια, almeno quelli primaverili, il che ha portato in molti a proporre l’identificazione di Maria con Demetra e di Gesù con Persefone (ed in fondo la Sicilia era la culla del culto di Demetra e della Kore).