“L’uomo che verrà” …se verrà.

L’orrore della guerra è qualcosa che non hai vissuto, qualcosa che il tuo corpo non ha subito.
Hai provato a leggere qualcosa?
Hai visto qualche film?
Hai studiato probabilmente.
Ma alla semplice idea di accostarti a qualcosa che prevede tristezza a palate, morti a non finire, speranze stuprate per sempre, il tuo pensiero proporrebbe di fare altro.

Oggi senti parlare di guerre di religione, situazioni che vedono lo scontro di persone dalla carnagione scura, dove le strade sembrano sempre sporche di terra nonostante l’asfalto, su questioni e risentimenti spesso di matrice antica. Non sai di preciso per quali motivi alcuni ragazzetti lancino le pietre decisi verso un bersaglio, con quella gioia sul viso che sa di scherzo, come fanno i bulli. Non ti rendi conto che la data di nascita dei tuoi genitori equivale spesso al periodo finale o appena successivo di una vera guerra che l’Italia ha vissuto. Non capisci perché in poco più di sessant’anni si sia passati da una condizione di vita così arretrata, fatta di campagne e stenti, ad un’altra così tecnologica e costellata da bisogni diversi. Fa impressione.

Prendi la xenofobia, la paura che porta ad odiare il diverso, lo straniero: doveva essere cancellata con gli sforzi etici della cultura e dai ripetuti racconti, dolorosamente ricordati, dei sopravvissuti. Oggi, però, senti che in Olanda il partito di estrema destra e tendenzialmente razzista è il terzo più importante dello stato. Senti parlare i politici nostrani, altro esempio, e percepisci la mancanza di rispetto e la voglia di ergersi a migliori, calpestando l’altro a forza di offese e parole grosse; sembra che si vinca solo con l’eliminazione dell’avversario.
Poi pensi che i sopravvissuti alla grande guerra stiano per lasciarci a poco a poco, per via dell’età, e rischieranno di finire nel silenzio tutte le loro storie che tanto servono alle generazioni nuove.
Sai che ci sono diverse figure, note e con un certo potere, che si permettono di affermare l’inesistenza del genocidio, dell’olocausto.
Ascoltando i botta e risposta e le opinioni sull’attacco palestinese nei confronti della nave pacifista, pensi che ci starebbe ottimamente, secondo la logica violenta di giornali e politiche di “mediazione”, una terza guerra mondiale; tanto, sono tutti dotati di armi di distruzione di massa.

Le guerre dovrebbero avvenire, secondo me, con un corpo a corpo tra i vari presidenti degli stati in conflitto. Penso che si abbasserebbe la voglia di guerreggiare.
Anche una partita a scacchi sarebbe una valida alternativa.

Vedi L’ uomo che verrà, un film freschissimo d’uscita di Giorgio Diritti, sulla strage di Marzabotto nella seconda guerra mondiale, e ritrovi le stesse emozioni suscitate da Schindler’s list, Germania anno zero, Il pianista, Roma città aperta; e non puoi non pensare che l’uomo sia l’animale più feroce che esista al mondo, quello che con un po’ d’impegno riuscirebbe persino a distruggere il pianeta.

Che ne dici, non è la verità?

La memoria a breve termine è una delle caratteristiche dell’era contemporanea.
Dopo che quella stagione di sangue e pianto, dove vivevi con la paura di un bombardamento o che ti ammazzassero qualche caro, è esistita veramente… pensi davvero che non potrebbe risuccedere? Non pensate che nel bel mezzo di un pomeriggio assolato trascorso normalmente davanti al pc, possa succedere qualcosa che possa compromettere questa serenità che ci ha regalato la resistenza?

Oh, mi dispiace… è successo proprio mentre stavi per diventare “fan” della lotta per i diritti umani.

Cazzo.

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