Mi chiamavono il gracilino, il sempliciotto,
perché i miei fratelli erano forti e belli,
mentre io, ultimo figlio di genitori ormai avanti negli anni,
ho ereditato solo le briciole della loro forza.
Ma loro, i miei fratelli, furono divorati
dalla furia della carne, che io non ebbi,
spolpati dall’attività dei sensi, che io non ebbi,
induriti dalla crescente lascivia delle passioni, che io non ebbi,
pur guadagnandosi nome e ricchezze.
Poi io, il gracile, il sempliciotto,
rimasto nell’angolo,
ebbi una visione, e molti ebbero una visione per mio tramite,
senza sapere che il tramite ero io.
Così germogliò un albero
da me, semplice seme di senape.Willie Pennington
Tratto da Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters
Sembra che hai trovato la poesia adatta ad una foto emblematica…
Dove l’hai scattata?
L’Antologia di Spoon River è un’opera che non dovrebbe mancare nelle nostre vite, perchè sa parlare dell’umanità come se fosse stata scritta da una profeta. Reale, Crudo e Senza Via di Scampo.
Leggendario.