Sicilia abbandonata

Quello che vedete nella foto è Borgo Riena, uno dei tanti insediamenti abitativi costruiti in tutta Italia durante il trentennio fascista. O meglio, lo era. I ruderi di questa località si trovano nel profondo entroterra siciliano, nel territorio di Castronovo di Sicilia.

Di certo non è questo l’unico posto in queste condizioni. Ed è certo anche che si potrebbe cercare di rimettere a nuovo questo borgo, e non solo questo, e riutilizzarlo in maniera proficua per il territorio circostante. Quantomeno sarebbe una cosa positiva, e anche un modo per impedire, o comunque limitare, che la nostra isola venga risucchiata dal cemento dei numerosissimi alberghi, agriturismi e residence vari che in questi ultimi anni spuntano come funghi, almeno dalle mie parti. O forse è solo un’utopia… e questo ed altri posti rimarrano per sempre così, abbandonati.

7 thoughts on “Sicilia abbandonata

  1. Hai perfettamente ragione, ci vorrebbero dei piccoli progetti, anche a livello comunale, per ricostruire queste aree abbandonate e “sgarupate”, sarebbe davvero bello…

    • Comunali, si… peccato che qui i comuni abbiano altri interessi a quanto pare. Quest’estate c’è stata un gran baccano riguardo gli investimenti dei comuni siciliani. In particolare, il comune del mio paese ha battuto ogni record: 0 € pro capite in investimenti.

  2. Cara Sonia, la faccenda è parecchio complessa sotto un aspetto burocratico, ma soprattutto è complicata a causa della mafia, a causa della classe dirigente mafiosa e dello stesso stato, che è mafioso. La Sicilia ha bisogno di ben altro piuttosto che rimettere a nuovo pseudo-borgate ormai abbandonate ad uno stato irrecuperabile (d’altra parte la totalità degli edifici lì è inagibile, nonchè sono soggetti a forte rischio di crollo). A mio avviso il destino di questa borgata, è la sua condizione attuale. Per cui il discorso da te fatto è apprezzabile sotto un aspetto idealistico, tuttavia dovremmo anche imparare a guardare alla realtà così per com’è, e non così per come ce la immaginiamo nei nostri pseudo-sogni. Per poter andare avanti è necessario guardare la realtà dei fatti, e se questo comporta anche qualche delusione, dovremo essere pronti a prenderci anche questa. Se sei sommerso dalla merda e non hai speranze nemmeno all’orizzonte, te ne dovrai pur fare una ragione, non puoi continuare ad illuderti… Ed è questa la nostra condizione attuale, che qualcuno mi venga a dire che non è così, o che qualcuno venga a dirmi che ancora nutre speranze, nonostante faccia ogni giorno i conti con la realtà siciliana…

    PS. Amo la mia terra.

    • Concordo, però turisticamente parlando si potrebbe investire in questo, sul territorio, sulla storia vera della sicilia piuttosto che uniformarsi ai superalberghi superamericani superhilton di sto *****.

      bellissima foto comunque!

  3. A Poggioreale, se non mi sbaglio, il campanile della chiesa della città vecchia(distrutta dal terremoto) è crollato dopo 40 anni.. l’abbandono..
    Sarebbe anche bello andarci perchè lì tutto è rimasto per com’era, ma provandoci mi sono perso in strade statali scoscese, franate e dissestate. Un’altra località purtroppo inaccessibile per turisti e visitatori.

  4. Andiamoci in bicicletta, con una bella mountainbike le strade scoscese sono più eccitanti!
    Rob la Sicilia ha ben altri problemi e come li risolvi? Rimettere in piedi un borgo disabitato può significare lavoro e case, cose che in questo momento mancano. Il fascismo sotto questo punto di vista ha fatto tanto bene a tutta l’Italia con le sue politiche di bonifica e sfruttamento del territorio. Oggi il territorio sembra più una palla al piede per risolvere ben altri più astratti problemi.
    Se vendono questo Borgo 1000€ io lo compro e giuro che mi metto a fare il muratore per riprenderlo. Intanto propongo una vacanza lì!

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