Prendo chitarra e millenote. Sfogliando le pagine non più rilegate, logore ed ingiallite, scivola qualche granello di sabbia, come fossero un segnalibro su Battisti e le sue canzoni. Ritorno indietro ai giorni d’estate fatti di spiaggia, chitarra e amici, ai bagliori di una lanterna ad olio che a tremare, oltre la voce, erano le parole fievoli al vento. Il mare era grancassa, le parole mandala ipnotico fin quando i versi “il sole quando sorge, sorge piano e poi…” riecheggiavano da lontani gruppi d’amici chissàdove.
Può un granello di sabbia clandestino proveniente da un luogo adesso per me lontano avere così tanto valore?
potere del nostro mare (:
bello questo nuovo stile di disegno! fanne altri così!