Ci sono cose nella vita che non riesco proprio a spiegarmi. Vivo in una città bellissima, ricca di storia e tradizioni, di cultura e bellezze. Palermo è una città che mi fa sentire viva. Cammino per le strade e ho l’impressione di avere il mondo nelle mie mani. Guardo dall’alto via Roma piena di gente, di colori, di voci, senza nemmeno un auto. Per un attimo penso di essere da un’altra parte del mondo. Respiro la primavera e affondo il mio sguardo nell’azzurro di un cielo limpido.
Palermo è una città che mi fa morire, a poco a poco. Mi chiedo continuamente perché le cose non possano funzionare come dovrebbero, come vorrei, come funzionano dappertutto. Mi sforzo per trovare delle risposte, ma in fondo credo non ci siano. Guardo dall’alto Via Roma piena di gente, di colori, di voci e sento a poco a poco crescere la rabbia, la delusione, non appena cambio strada. E’ solo una domenica pomeriggio, domattina tutto tornerà uguale. Anzi sempre peggio.
I barbari si sono appropriati di tutto; mi chiedo con che coraggio le persone riescano a parcheggiare davanti al Teatro Massimo, con che coraggio riescano a scendere dalle loro auto e andare via soddisfatti di aver trovato un posto. Mi chiedo con che coraggio le persone riescano a deturpare questa città, la loro casa, che rispetto abbiano per se stessi. Non per gli altri, no, gli altri si devono solo fottere come si può. Spesso devo mordermi la lingua, costringermi a stare zitta, a non lamentarmi sempre per quello che non mi sta bene. Sono costretta ad invidiare città grigie, senza la mia storia e i colori delle mie strade. Sono costretta a desiderare di vivere in una città diversa dalla mia, in una città più civile, senza milioni di auto che invadono le strade, senza il puzzo di immondizia, senza i maleducati che cercano sempre di sopraffarmi.
Vorrei avere la determinazione per lottare e rendere migliore questa città, insieme a tutti quelli che, come me, vedono in Palermo un potenziale che vorrebbe esplodere, un tesoro che è lì, davanti ai nostri occhi, ma di cui troppo spesso ci dimentichiamo.
Palermo è una città in cui tutto finisce divorato dal nulla, dall’inciviltà, dalla maleducazione. E, malgrado il suo inesorabile declino, io rimango a sognare e a sperare in un domani che sia finalmente diverso per questa città, nonostante tutto.
Ed infatti arriverà il momento in cui ce ne andremo da qui e lasceremo marcire la nostre bella ma contraddittoria Palermo nel suo brodino ricco di “nulla, inciviltà e maleducazione”!
Sono le mie stesse considerazioni. Io amo la mia città, per i suoi luoghi, per la sua storia, per come mi fa sentire stare seduta davanti al Massimo, per l’emozione di vedere la cattedrale nella sua magnificenza, ma il più delle volte mi costringe a detestarla, e a detestare i miei concittadini che gettano la carta dai finestrini, che parcheggiano sopra i marciapiedi, e quando vado in altre città mi ritrovo a dire, ma perchè a Palermo ste cose non accadono? perchè? già perchè? è una città costretta a soccombere sotto il peso dell’inciviltà? possiamo ancora fare qualcosa? ma come, se persino i nostri stessi governanti portano avanti questo “modus vivendi” fatto di illegalità e di favori elargiti a destra e a manca? Palermo potrà ancora rendermi orgogliosa? non so darmi risposte.