Couchsurfing: istruzioni per l’uso

“The world is smaller than you think”* è la frase che apre uno dei siti più famosi del momento: www. Couchsurfing. Org .

Cos’è il “couchsurfing”? Letteralmente significa “saltare da un divano all’altro” ed è una nuova forma di viaggio low cost (anche se  guai a definirlo così davanti a un couchsurfer!) che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni, soprattutto fra i più giovani.

L’idea di creare una comunità di couchsurfers è nata nel 2003, per opera di un programmatore statunitense di venticinque anni, tale Casey Fenton,  il quale mise a frutto la sua esperienza personale di grande viaggiatore a costo zero, mettendo insieme l’enorme mole di conoscenze che aveva maturato nel corso dei suoi viaggi in giro per il mondo: in pratica, aveva talmente tanti amici sparsi qua e là che gli bastava solo un biglietto aereo: all’alloggio ci avrebbero pensato loro!
Talvolta, potevano offrirgli solo un divano sgangherato, ecco perché “couchsurfing”.

Da lì, l’idea di un sito che raccogliesse tutti coloro che volevano fare un’esperienza di viaggio alternativa e che allo stesso tempo fossero disposti a offrire il proprio divano di casa o un posto tenda in giardino!
Sì, perché diventare couchsurfer è molto diverso dal fare un semplice viaggio: è uno scambio, significa fidarsi reciprocamente, creare comunione, condividere qualcosa con perfetti estranei e riuscire a instaurare in poco tempo dei rapporti solidi e duraturi.

I “saltatori di divano” ne parlano come di un’esperienza entusiasmante, non nascondendo però anche i lati negativi, che tuttavia, non ne scalfiscono affatto gli effetti benefici. Chi l’ha praticato per la prima volta non riesce più a concepire un’altra idea di viaggio.

Ma vediamo come funziona e come si diventa couchsurfer.
Il sito partì in sordina nel 2003, ma già nel 2006 la comunità si allargò in maniera esponenziale e nel 2011 ha toccato i due milioni di contatti.
Diventare couchsufer è molto semplice, basta iscriversi al sito (iscrizione totalmente gratuita, è un sito no profit!), compilare una sorta di scheda di presentazione che verrà inserita in un database e che permetterà ai vari utenti di avere delle informazioni più o meno dettagliate sul couchsurfer in questione. Consideratelo una sorta di menù dove scegliere quello che più vi piace o quello che più si avvicina alle vostre esigenze o desideri (se amate la musica classica, vi sconsiglio di ospitare un metallaro!).
Inoltre, il sito ti permette di scegliere fra diverse opzioni: c’è chi decide di offrire il proprio “divano” ma non di essere couchsurfer, altri invece fanno entrambe le cose, offrono posti letto e si fanno ospitare a loro volta; altri ancora decidono di farsi ospitare soltanto, perché magari non hanno la possibilità di ricambiare.

Ovviamente, chi ha già fatto esperienze del genere è agevolato, ma per un neofita addentrarsi nei meandri di questa community potrebbe risultare difficile; dopotutto, non è semplice decidere di offrire un posto letto a un perfetto sconosciuto, o al contrario,  di essere ospitato, poiché si è sempre restii a fidarsi del prossimo e quelle poche informazioni contenute nelle schede potrebbero essere insufficienti. Per questa ragione il sito mette a disposizione dei feedback degli utenti, rilasciati sia dall’ospite che dal padrone di casa alla fine dell’esperienza. Infatti, per couchsurfing.org la sicurezza viene prima di tutto ed è importante creare un ambiente sereno e di estrema fiducia per chi si approccia per la prima volta a questo tipo di “viaggio”.
Inoltre, il sito contiene una sezione apposita per le donne, con tanti piccoli suggerimenti e consigli per il “gentil sesso” al fine di evitare situazioni spiacevoli.
Esiste anche una sorta di manuale “del buon couchsurfer”, che suggerisce il modo più adatto di comportarsi (ovviamente, il modo migliore di comportarsi con gente estranea dovrebbe essere insito in ognuno di noi, ma è meglio essere previdenti!).

In Italia, questa nuova forma di viaggio sta prendendo sempre più campo e sempre più persone mettono a disposizione un angolo della propria casa pur di ospitare qualcuno! Persino famiglie con bambini al seguito fanno esperienza di couchsurfing!

La filosofia che sta dietro all’idea del couchsurfing è illuminante. Non è semplicemente fare un viaggio “aggratis”, anzi l’aspetto “economico” della faccenda è spesso relegato all’ultimo posto rispetto alle motivazioni di chi sceglie di diventare membro della community. Il couchsurfing è soprattutto un’esperienza realmente appagante sia a livello culturale che a livello personale perché si conoscono un sacco di persone appartenenti a culture differenti, si migliora una lingua o se ne imparano di nuove. Inoltre, visitare una città con qualcuno del posto dà la possibilità di osservarla da un punto di vista diverso: non si è semplicemente turisti, si diventa parte del tutto e questo, lasciatemelo dire, è entusiasmante, perché la dimensione del turista che guarda i monumenti accompagnato da una guida annoiata è mortificante e svilisce il senso di un viaggio; al contrario,  vivere la città come se fosse la tua città dona al viaggio una marcia in più.

In definitiva, essere couchsurfer è un vero e proprio stile di vita; per tale ragione, a mio parere, non tutti possono fare questo tipo di esperienza, poichè presuppone una certa apertura mentale e una naturale propensione ai rapporti sociali.

E voi state già acquistando il biglietto aereo? Un divano vi aspetta!

* Trad.: “Il mondo è più piccolo di quanto pensi”.

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