Avete mai letto L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón? In questo romanzo l’autore racconta di un’enorme biblioteca al centro della vecchia Barcellona degli anni ’40 che egli chiama “il cimitero dei libri dimenticati”. Questa biblioteca raccoglie testi e volumi di ogni tipo e genere per preservarli, per non farli cadere nell’oblio e i pochi adepti che ne venivano a conoscenza potevano “adottare” un libro da quell’enorme e infinito dedalo di scaffali e farlo rivivere leggendolo. Mi era sempre piaciuta l’idea di un cimitero dei libri, per far in modo che certi libri non venissero dimenticati, fossero custoditi al sicuro e mai dispersi. Poi ho scoperto che c’è un modo migliore per preservare un libro…
Voi che ne fate dei vecchi libri? Di quelli che avete letto e che non vi sono piaciuti o di quelli che avete studiato, di quelli che avete odiato, di quelli che non avete finito, di quelli che avete semplicemente letto e riposto in fondo a qualche scatolo (sì, perché io sono della fazione che un libro, se ne vale la pena, vada letto minimo due volte, la prima volta per gustarlo, la seconda per comprenderlo)? Ecco, per piacere, non buttateli, utilizzate il Bookcrossing!
L’idea del Bookcrossing è nata nel 2001 attraverso il sito www.bookcrossing.com che oggi registra quasi un milione di iscritti.
Qual è l’idea di base: liberare i libri! Abbandonarli ovunque per fare in modo che vengano trovati e letti da altre persone. Lasciarli liberi di seguire la propria strada.
Come funziona: si può seguire il percorso del libro grazie a un codice rilasciato dal sito.
Cioè, praticamente? A te piace un libro e vuoi che altra gente lo ami oppure odi un libro e vuoi disfartene assolutamente ma senza gettarlo. Vai sul sito, registri il libro e ti viene dato un codice (BCID – Bookcrossing ID). Questo codice lo riporti sul libro con delle indicazioni, poi prendi il libro, lo porti fuori casa e lo “liberi”, cioè lo lasci su di una panchina, sul treno, in un bagno dell’autogrill… Chi lo trova leggerà le tue indicazioni (ovvero di andare sul sito e digitare il codice del libro) così tu potrai seguirne il viaggio!
È una bella idea quella di “liberare” i libri per farli conoscere agli altri e soprattutto quella di seguirne il viaggio. Può capitare che un libro “liberato” a Honk Kong faccia il giro del mondo fino ad arrivare a Catania! Vabbè, magari ho esagerato, però non si sa mai!
Perché farlo? Sul sito italiano di supporto scrivono:
Il BookCrossing è un miscuglio di spirito d’avventura, letteratura e anche generosità che molte persone trovano irresistibile. Alcuni lo vedono come una versione moderna dei messaggi nella bottiglia o dei bigliettini attaccati ai palloncini. Altri lo concepiscono come il tentativo di creare un’enorme biblioteca aperta e in viaggio.
Il Bookcrossing quindi supera l’idea di un cimitero dei libri dimenticati. Per preservare un libro non bisogna costruirgli una tomba e aspettare che qualcuno lo dissotterri e lo faccia rivivere; dato che un libro rivive nella mente di chi lo legge, il modo migliore per far rivivere un libro è disperderlo, liberarlo. Ma per essere sicuri che quel libro non cada nell’oblio, ne seguiamo il viaggio! Un tempo quando si liberavano messaggi in bottiglia che facevano il giro del mondo in mare non si sapeva se arrivassero da qualche parte o giacessero per sempre in fondo ai flutti. Oggi possiamo sapere se un libro, e quindi un messaggio, un pensiero, sta girando il mondo o giace sul fondo…di uno scatolone! Ah, la tecnologia!
al bar libreria garibaldi nel loro piccolo lo fanno; io e gas abbiamo aderito ed è stato molto carino (: