Innanzitutto scusate l’assenza.
In questo periodo è un po’ difficile vivere come si deve.
Negli ultimi mesi ho perso un lavoro, ne ho trovato un altro, ho perso anche quello e mi arrangio il più possibile. Faccio spesso sali e scendi da San Vito lo Capo in autobus e, a parte la mancanza di collegamenti decenti, mi è successa una cosa che mi ha fatto incuriosire.
Come sapete (e se non lo sapete andate a leggere i quotidiani locali) l’AST (Azienda Siciliana Trasporti) è quasi al collasso: non ci sono i fondi per pagare i dipendenti, non ci sono abbastanza mezzi funzionanti e si degenera quasi nell’anarchia di orari. Molte corse verranno per questo tagliate, chiudendo quindi i collegamenti tra i piccoli centri abitati e le grandi città e lasciando letteralmente “a piedi” lavoratori e studenti pendolari.
C’è da lamentarsi quindi, e non solo per la mancanza di collegamenti, per gli autobus puzzolenti, per i ritardi, eccetera, ma anche perché la Regione che non ce la fa ad aiutare l’azienda.
…E allora l’azienda che fa? Fa la cresta sui biglietti!
Un biglietto Trapani – San Vito lo Capo (e viceversa) costa 4,40€. Ora, sappiamo tutti che le tariffe cambiano se acquistiamo un biglietto di andata/ritorno, e difatti il prezzo di un biglietto a/r è di 7.10€. Immaginate lo stupore quando, entrando in agenzia e chiedendo un biglietto a/r per San Vito, mi sento chiedere la cifra di 8.80€!
– C’è stato un errore, dico io.
– Lei mi ha chiesto un’andata e ritorno per San Vito, mi dice il tipo alla biglietteria.
– Sì, ma io non le ho chiesto 2 biglietti, dico io, il biglietto unico di a/r ha la tariffa di 7€.
– Ah, mi scusi, qui non posso farglielo così, mi dice il tizio.
Praticamente mi stava vendendo due biglietti da corsa semplice. E no, non si fa!
Lo stesso giorno decido di comprare il biglietto sull’autobus: salgo e il conducente mi dice che i biglietti si fanno in agenzia, io gli spiego la situazione e lui mi risponde “Ah, si, ci scusi, a volte ci sfugge”.
Vi sfugge? Ma per quale azienda lavorate?
Comunque la cosa pazzesca è che non appena io mi sono lamentata tutta una schiera di turisti, già in autobus, ha cominciato a chiedere informazioni a riguardo e a lamentarsi perché “loro” (il turista, la gallina da spennare) avevano pagato due biglietti al posto di uno con la tariffa a/r.
Mi è già capitato altre volte. Una di queste salgo in autobus e chiedo un biglietto (specificando andata/ritorno) e l’autista mi stampa ben 2 biglietti (a 4.40€ l’uno)…
– Io non ho intenzione di pagarle 8.80€ perché la tariffa è di 7.10€
– Ah, già, è vero, mi scusi, l’ho fatto senza riflettere…
– Non è la prima volta che mi capita…
– Non si preoccupi, ora le faccio subito il biglietto, e questi li do al prossimo che sale…
Questa cosa mi puzza. Un dipendente che fa più volte al giorno saliscendi da San Vito (e lo ha fatto per anni, perché grazie a questo porta la pagnotta a casa) dimentica l’ammontare delle tariffe? Uhm… mi pare strano! Sta di fatto che su ogni “errore” l’azienda guadagna 1.70€.
Il turista non lo sa e paga! Non conosce le tariffe, è in vacanza (e quindi spendere un euro in più non lo turba più di tanto) e viene fregato! Il sito dell’azienda è un caos totale, non si capiscono gli orari e le fermate, figuriamoci le tariffe! Un pendolare come me sa che la tariffa è diversa, per cui può protestare.
La cosa che mi fa più rabbia è che fino a fine luglio le tariffe venivano applicate correttamente (quando ancora l’afflusso di turisti era leggero). Ora cos’è? Il sole di agosto vi ha dato alla testa e sbagliate i prezzi dei biglietti?
È vero che l’azienda naviga in acque profonde, però, cavolo… fare la cresta sui biglietti è da ragazzini!
Ah, la crisi!
In ogni biglietteria che si rispetti (e quindi anche sul bus) dovrebbe essere esposto un tariffario bilingue! Stessa cosa al bar e ai ristoranti. In molti ristoranti non entro se non c’è un menu fuori del locale, soprattutto se è un posto turistico. Purtroppo con l’AST non si può scegliere, non c’è concorrenza.