È fatta, la mia prima giornata di lavoro alla mediateca si è conclusa.
La settimana scorsa, dopo un apposito colloquio, ho saputo di essere stato selezionato come sostituto e mi hanno fatto iniziare subito, il primo mercoledì disponibile, cioè oggi.
I compiti richiesti sono relativamente semplici: rimettere a posto i libri, occuparsi dei prestiti e delle restituzioni e rispondere adeguatamente se qualcuno ti chiede qualcosa. Non ho incontrato grandi problemi. L’unica cosa che mi destabilizza sono i bambini. Per due motivi. Il primo è che non li capisco. O sono troppo timidi o troppo sfacciati (dunque o gridano o bisbigliano), danno per scontato che io conosca i nomi di tutti gli insetti su cui fanno le ricerche per la scuola, oppure cercano fumetti di cui ignoro l’esistenza e la collocazione spaziale.
Il secondo motivo è prettamente ideologico. Mentre ordino, da bravo topo di biblioteca, non posso fare a meno di leggiucchiare le quarte di copertina o i contenuti nel sommario… Mi sono tristemente reso conto che i bambini da 0 a 12 anni sono bersagliati continuamente da libri, film, fumetti e musica assolutamente reazionari e sessisti.
Il primo nemico del popolo individuato è un certo Titeuf, un piccolo animaletto antropomorfo protagonista dell’omonima serie di fumetti. Un essere ignobile che, a quanto pare, fa molta presa sugli infanti. Le sue attività principali sono ordire marachelle contro le compagnette di scuola e guardare i culi delle donne insieme ai suoi amici. Come può, codesto maschilista arrogante, essere un buon esempio per i nostri figli? Ecco perché, sentitomi investito di una carica etico-politica serissima, ho iniziato a nascondere e a rendere quasi inaccessibile tutto ciò che ritengo dannoso per la salute pubblica.
Va piuttosto bene, già oggi un ragazzino di una decina d’anni ha preso in prestito Il Capitale a fumetti e un’altra bimba ha sfogliato per una buona ventina di minuti un libriccino sull’occupazione israeliana in Palestina.
Mi piace vedermi come il Subcomandante sostituto, un guerrillero delle biblioteche che colpisce attraverso immagini, nascosto nell’ombra a combattere lo schifo che viene prodotto dai maiali neoliberisti.
O forse, molto più semplicemente, è un modo per rendermi più attraente un lavoro noioso e ripetitivo.
Continua…
Santo Subito!!!
Può sembrare una fesseria, ma invece è proprio lì che bisogna intervenire! Nei primi anni!
Un bambino che apre “il capitale a fumetti”, un’altra che legge della storia dell’occupazione della Palestina… quando saranno più grandi ricorderanno, magari vagamente, qualcosa. E in generale sapranno.
E il sapere è una grandissima cosa!
AHAHAHAH. Bellissimo. E bravissimo.
Così ti vogliamo: RE-AZIONARIO (:
Attendo i nuovi sviluppi della scena mediatecaria parigina e delle tue relazioni con essa.
(Chiaramente concordo totalmente sulla riflessione dis-educativa infantile.)