di Fabio Campoccia
A te che condividi della mia città le strade,
i luoghi che più amo, incroci, parchi e vie
di dedicarti qualche rima la voglia mi pervade
ma sai frasi di lode non saranno già le mie
A te che solo parli nella tua bea favella
di calcio, lotterie, centri commerciali e aneli
di offerte di telefoni, televisione o quella
procace signorina che appare senza veli
Non offenderti signore, davvero non lo fare
ma assieme alla mia stima ed i miei complimenti
mi sforzo, te lo giuro, ci provo a dialogare
ma poi davanti a te non ne trovo di argomenti
E a te signora bionda, vaporosa e leopardata
che agli incroci in macchina il claxon senza posa
suoni al mondo intero con l’idea forse datata
che il claxon aiuti il traffico, ma ti dirò una cosa
mentre con l’altra mano il telefonino armeggi
l’unica cosa, solerte, che credo stai aiutando
è la mia nevrosi isterica e aspetto che parcheggi
per ritrovare pace e assieme a me il mondo
E tu giovane rampante, vincente e assai brillante
col colletto della polo saldamente alzato
che con sicumera guidi il tuo SUV gigante
a qualcuno sei gradito ma a chi l’ho già scordato
E a te ragazza fine della “Palermo bene”
che amabilmente adoperi tutte le tue vocali
Aprendole a dismisura finchè il fiato tiene
a te va la mia stima e i complimenti miei corali
E ancora dico a te giovanotto in motorino
che se sono sulle strisce acceleri virile
che quasi mi travolgi se non ti evito felino
e quando te lo dico che non è fare civile
rispondi urlando celere un “suca” assai deciso
che attonito io rimango incapace di ridirire
Hai giocato di ribasso e un po’ mi sento arriso
sale il disappunto ed il travaso mio di bile
E a te posteggiatore che come un pio custode
ogni volta che posto trovo per l’auto mia diletta
ti avvicini e chiedi a me denaro come frode
perché mestiere di guardare, dici, hai ma aspetta
venissi io a casa tua e incurante mi mettessi
seduto su un divano a guardarti una parete
e solo per questo impegno poi soldi ti chiedessi
dimmi la verità mi daresti le monete?
E tu docente emerito dell’Università
pavoneggiavi dedito tra le dita un gran potere
pensavo ti servisse con la tua abilità
a renderla eccellente e poteva anche accadere
ma qualcosa è andato storto, forse è colpa degli eventi
la struttura è a scatafascio e te lo chiedo con riguardo
se hai perso i posti e i fondi dedicati agli studenti
sei potente solamente perchè arrivi in ritardo?
Un ultimo pensiero va alla gente che ho incontrato
quella capace solo di alzare assai la voce
con urla e volgarità oltre l’adeguato
hanno sempre ragione e la risposta assai veloce
Io non sono certo bravo a discutere e a gridare
sono di questa città ma sai non mi convince
questa maniera ignobile che hanno in molti di pensare
che solo chi è più arrogante alla fine vince
A tutte questa gente lo dico a viso duro
soltanto una parola e lo scriverò sul muro
non voglio essere volgare, questo ve lo giuro
ma a volte anche gli onesti hanno il viso scuro
Non tergiverso oltre, il finale non abiuro
Non vi offendete è un gioco, non lo fate vi scongiuro
Ma a voi dedico in fede, caricatelo su un mulo
un gigante, monolitico, scrosciante VAFFANCULO!
“ma aspetta
venissi io a casa tua e incurante mi mettessi
seduto su un divano a guardarti una parete” : P
Sono fiera di te. Questa la metto come dedica in prima pagina (:
E vabbè…l’ho scritta pensando alla tua tesi che VOGLIO ASSOLUTAMENTE LEGGERE!!
:) molto bella
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