Generazione 600 o generazione 1000?

di Gregory Di Giovanni

Alcuni di voi si staranno chiedendo il perché di questo titolo sicuramente emblematico, ma per chi proviene dal mondo del lavoro esso rappresenta il fulcro di ciò che è oggi il nostro mercato. Questo titolo rappresenta una foto/spaccato della grande differenziazione economica di categorie che oggi il mondo del lavoro vuole sempre più imporre, facendo sì che chiunque si adegui ai desiderata delle aziende italiane.

Parlare del mondo del lavoro in Italia meriterebbe sicuramente una riflessione più profonda, ma il topic è troppo vasto e l’argomento trattato in questo articolo è già abbastanza spinoso.

Già qualche tempo fa in Italia avevamo una grossa fetta di lavoratori chiamata “GENERAZIONE 1000 EURO”, la stessa che veniva sbandierata dai partiti in meeting e congressi vari per racimolare qualche voto. La “generazione 1000 Euro” è un esercito di lavoratori che stenta a raggiungere la fine del mese e a crearsi un futuro, ad avere qualcosa da mettere da parte tutti i mesi; la stessa generazione che ha “la fortuna” di lavorare, ma per cui il lavoro significa solo sopravvivenza. …Ma cosa succede se dal danno si passa al dramma? 

L’italia per troppo tempo non è riuscita a inserire nuova linfa sul mercato, nuovi giovani su cui poter puntare o, se lo ha fatto, lo ha fatto facendoli spesso lavorare in nero con contratti da co.co.pro. o a progetto, etc.
Dopo il jobs act, però, le cose sono cambiate e le aziende sono riuscite a spellarsi le mani: quasi gli è venuto un colpo a tutti i vari imprenditori italioti per il grande risultato che sono riusciti a raggiungere in un solo anno! Addio articolo 18 e un nuovo esercito di lavoratori a tempo indeterminato/precari, a cui però si affibbiano i veri protagonisti di questa nuova era: i lavoratori stagisti!!!
Questo nugolo di ragazzi che prima, lottando strenuamente, riuscivano a trovare un lavoro sottopagato o poco garantito adesso trovano un lavoro “serio”: lo stagista a 600,00 Euro mensili! Internet si è così riempito di annunci in cui gli unici lavori offerti sono per persone stra-qualificate o poco qualificate poiché ancora acerbe, da assumere con contratti a 1000,00 euro al mese o contratti da stagisti (600,00 al mese, appunto).
E quindi?
Quindi benvenuti agli stagisti, ma… queste forme lavorative hanno strappato il lavoro a chi cercava una stabilità, a chi lottava tutti i giorni nella speranza di un cambiamento, a chi ORA dovrà accontentarsi di 1000 euro al mese di “miracolo italiano” per campare se stesso e una famiglia… se sarà in grado di costruirla!

Oggi i lavoratori sono stati surclassati, il caos più di prima ha preso il sopravvento e la guerra tra i poveri è iniziata!
“Lei è troppo qualificato per questo titolo”! O: “Cerchiamo figure professionali, ma con low budget“. Queste sono le regole da tenere bene a mente. Per cui, cari colleghi, a prescindere da quale sia la generazione di cui fate parte… CI HANNO INCULATO!

Adesso la domanda è: adeguarsi? O avere la giusta dignità e rifiutare gli obbrobri, attendendo e sperando che il meglio possa e debba ancora arrivare?

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