Food. World. Mani unte, curcuma, olio;
mondi lontani, mondi vicini, lingue diverse, uguali papille,
“mangia questo, assaggia quello”: ‘a tavula è trazzera!
Cordoni ombelicali dal mondo in bocca, il cibo è il ritmo di cui siamo fatti:
mani come salsicce, braccia di brocioloni, busto-vassoio di cibo assortito,
capelli-spaghetti, occhi come vongole.
Cibo, terre, fratello; che è sulla strada, che è dove viviamo.
MONDI LONTANI, MONDI VICINI.
COMPAGNI, TRA NOI.
Il cibo è il motore del mondo, dicono. Muove miliardi anche; tanti.
Ma il cibo serve a tenerci in vita, dicono.
Intanto alla tv ci hanno detto che in Africa di cibo non ne hanno, ci mostrano bambini neri con le pance gonfie, le braccine esili e gli occhi pieni di mosche. E mentre guardi lo spot, ti sbrani un paninazzo di Macdonald, o qualsiasi cosa serva a ingrassare per bene il tuo fegato. Oppure ti nutri di frutta e pratichi il crudismo perché così la tua coscienza etica può dormire sogni tranquilli: tra due guanciali, come dicono quelli che parlano bene.
Il cibo, in realtà, è un ammasso di nutrienti, proteine, lipidi; tecnicamente, è un processo chimico. …Perché allora attribuirgli tanta importanza? Basterebbe una pillola che contenesse tutti i componenti necessari a tenerci in vita, invece no! Mangiamo, ci ingozziamo o ci denutriamo. La parte A del mondo, opulenta, grassa, si lecca le dita unticce come dopo un lauto pasto; la parte B raccoglie le briciole che cadono dal tavolo.
Il cibo allora è specchio, ci rappresenta, ci identifica, ci rende uguali, è quello di cui siamo fatti: mani come salsiccette, braccia come brocioloni, busto come grandi vassoi di cibo assortito.
E il cibo, infine, ci unisce e ci moltiplica, ci fa da preliminare a una gustosa notte di sesso: magari siamo nati dopo una scorpacciata di sarde. Ed è cosi dappertutto: in Cina, in Turchia, in Brasile, in Nigeria, in Russia. Ovunque voi andiate, troverete conforto in un chiosco di hot dog a Time Square, in un Sushi Bar a Kyoto, in un sudicio Kebab Corner a Instanbul, in una ciotola di riso a Pechino. Ovunque vai, sai che il cibo ti ristorerà dopo una giornata di pioggia e di freddo.
Oggi per questo noi siamo a Castellammare per il World Street Food Festival: festeggiamo i cibi del mondo, rendiamo loro omaggio, cantiamo le storie dei fratelli lontani, di quelli vicini, di quelli che hanno fame, di quelli che sono sazi, di quelli che hanno le scarpe rotte e di quelli con le Prada ai piedi.
Ti Aspettiamo alle 20 col reading “Le parole, le armi, gli Altri”, che nasce e si sviluppa col patrocinio di Emergency sui temi dell’immigrazione e dei diritti umani.
Con voci e testi di: Sonia Melilli, Cristina Vasile, Andrea Ventura, Rosita Baiamonte, Noemi Venturella, Toni Zanca, Pigi Arisco, Fabio Campoccia, Ivan Monterosso, Marta Riccobono, Claudio Marzullo, Alexia Mangano; e con la partecipazione della piccola Aurora.
Con la collaborazione musicale de “Le camere dello scirocco” (Davide Lopes, Maurizio Venezia, Ferdinando Dante).
ASCOLTO & INGRESSO LIBERI!
Qui dettagli su fb e Qui la pagina ufficiale del World Street Food Festival.