di Gregory Di Giovanni
Mi piace credere che ognuno di noi abbia una storia da raccontare e che questa storia si intersechi spesso con una miriade di fili infiniti che ci collegano ad altre persone. Le storie di alcuni individui, infatti, si avvicinano sovente alle nostre o ci rimandano a circostanze vissute.
Inoltre mi fa molto pensare il fatto che persone che si conoscono, che spesso frequenti, che sono magari anche tue amiche, cambino il loro pensiero in base a ciò che gli passa per la testa in quel determinato momento.
È come se di colpo i loro neuroni impazzissero e le cose che un giorno dicono, il giorno dopo non esistessero più, come se non le avessero mai dette.
Ho sempre pensato che bisogna prendere con le pinze quello che esce dalla bocca della gente, perché la mia esperienza personale mi ha dato conferma del fatto che ciò che si dice spesso non è quello che si pensa realmente.
Questo accade soprattutto quando l’argomento è di tipo etico, “MORALE”, di facile e multipla “interpretazione”, come l’omosessualità, il vivere in coppia senza un matrimonio alle spalle o l’esperienza di avere un figlio.
Ora non mi addentro sul caso specifico di Vendola, che ha tenuto in ostaggio tutti i mezzi di comunicazione immaginabili, perché non solo non è di mia competenza (come del resto non lo era di tutti gli altri), ma ne hanno già (s)parlato anche troppo.
Un argomento come questo mi ha però dato modo, leggendo certi post, di ricordare e immedesimarmi in certe circostanze, di contemplare la volubilità della gente, di pensare al loro abbracciarti calorosamente e sorriderti dichiarandoti amore, stima, apprezzamento e accettazione, per poi leggere e “vedere” la loro vera natura tramite un atto di inaudita “sincerità” vomitato da dietro un monitor in un semplice e loquacissimo commento su facebook.
Questi “signori” scrivono quello che gli passa per la testa con una violenza e un impeto tali da dimenticarsi ciò che professavano magari fino a un minuto prima.
L’assurdo è che si vuol far passare come sbagliato un atto di responsabilità e amore incondizionato verso i bimbi, scomodando il “legame ancestrale” tra madre e figlio, perché un bambino dovrebbe sempre avere un padre e una madre.
Giustissimo, concordo. Ma se invece il bambino sta in un orfanotrofio e non ha nessuno al mondo? Allora non dovrebbe crearvi pruriti anali il fatto che lo adotti una coppia etero o gay, perché l’importante è che quel figlio di un Dio minore abbia qualcuno che lo ami. E invece no, anche in quel caso il bambino deve avere un padre ed una madre e non importa se nessuno lo chiederà in adozione, l’importante è che non vada con due genitori dello stesso sesso.
Quindi dico: è inutile che facciamo tanto i fighi facendo gli “aperti” o i “moderni”, perché in realtà c’è un’omofobia interiorizzata talmente tanto radicata in noi che esce fuori a tradimento come il demonio da dentro il corpo di Regan nell’Esorcista.
Mi è persino venuto in mente un fatto accaduto anni fa, in cui tra commensali si parlava di coppie omosex e due integerrime “signorine” amiche dei gay, all’argomento adozione, sono praticamente balzate dalla sedia sentenziando con un forte “NO”.
Dicevo appunto anni fa, ma ad oggi, nel 2016, mi rendo conto che vari amici palesano lo stesso atteggiamento, con la beffa che una delle due signorine della serata descritta nel frattempo è diventata lesbica, vive in coppia e vuole adottare un figlio (la coerenza!).
Questo per dire che chi vomita intransigenza, lo fa perché non è toccato nel vivo, non vive sulla sua pelle certe tematiche. Ed è facilissimo “voltare gabbana” se poi l’argomento diventa di tuo interesse.
Sia ben chiaro, si possono avere delle opinioni diverse, mi va più che bene, ma quello che non digerisco è il professarsi preti e poi andare a mignotte.
La coerenza è appunto un lusso che pochi hanno, un modo di essere e di vivere che sembra scontato ma che in realtà non lo è.
Hai ragione: la coerenza è davvero un lusso!
Spero che il forte “NO” sia stato motivato da argomentazioni “coerenti”. O che tu abbia reagito violentemente :P
Per il resto… attendo un nipote, sappilo!
No,classica argomentazione,un bambino deve avere una mamma e un papa’.E no non ho reagito,ho lasciato correre perchè per me il loro commento lasciava il tempo che trovava.