di Andrea Giardina
Negli occhi / nella pelle
e fin dentro le vene –
celavo lo spettro d’un elemento
lontano, argentato e nudo _
Cosa erano le stelle che vidi,
se non ricordi che un dio ha condiviso
prima che come fiori germogliassero
sulle frontiere dell’Ade –
e non io.
Mai petali, mai aurore
diranno che più grande di un’eco,
d’un nome – fu il pallido calore
che va morendomi dentro
in lampi scomposti /
e cado, senza altra memoria
che l’eterno, o legame alcuno
con il nome che mi sale
alle labbra, l’umidità della cera,
le piume – petali d’argento
perduti sulle immani superfici
d’un mare inosservato –
e non io _
corre nel vento,
fin dentro le pieghe del Tempo,
un brivido,
e non sono più solo io,
Selene:
non sono più io.
la chiusura è bellissima!
molto bella!
Scrivici presto ancora, Andrea! (: