di Raimondo Quagliana
Questo bambino, la maestra aveva assegnato un compito, fare un disegno, disegnate il mare, che è poi un compito facile facile, come prova di inizio anno: vuoi che un bambino della terza elementare nato e cresciuto in Sicilia, prima che si trasferisse lì in Piemonte con la famiglia, vuoi che non sappia come è fatto il mare e disegnarlo su un foglio di carta? Allora il bambino si era messo a pensare con la matita in bocca, a mordicchiare e succhiare, se n’era mangiata metà, che alla fine aveva le labbra tutte nere per la grafite; poi si era messo a disegnare il mare, tutto a colori, e aveva consegnato il foglio alla maestra. Sul foglio c’era una bella distesa di mare blu, davanti al mare una spiaggia giallina, sul mare le barche rosse e bianche dei pescatori e, dietro l’orizzonte del mare, c’erano delle grandi montagne marroni, belle montagne alte, con alberi case eccetera, che la maestra era rimasta come stordita, guardava quel disegno e guardava il bambino, si era preoccupata e aveva detto al bambino bravo sei stato molto bravo, però domani mattina vieni a scuola accompagnato dalla tua mamma, che vorrei parlarle, e anche con il tuo papà, che è meglio.
Il bambino era uscito da scuola tutto contento che di sicuro la maestra aveva intenzione di lodarlo di fronte ai suoi genitori, per la strada del ritorno gongolava e saltava su un piede, lanciava lo zainetto per aria, lo riacchiappava con una mano sola, e non appena era arrivato a casa lo aveva detto alla mamma, questo fatto che la maestra voleva parlarle, poi per cena la mamma lo aveva detto al papà, e il papà non era per niente contento di questo fatto qua, che l’indomani aveva dovuto telefonare in ufficio e prendere il permesso per andare alla scuola del figlio insieme alla mamma, per ascoltare cosa aveva di tanto importante da dirgli la maestra.
Il bambino vedeva il papà e la mamma che durante la strada per la scuola stavano zitti e seri e non riusciva a spiegarsi il perché, che la maestra di sicuro voleva dir loro che avevano un figlio bravissimo che aveva fatto un bel disegno sul tema del mare, e la maestra li aveva ricevuti con uno sguardo anche lei preoccupato e serio, aveva chiesto se loro avevano notato dei comportamenti strani nel figlio, avevano risposto di no, poi li aveva presi in disparte e gli ripeteva che il loro bambino può darsi che soffrisse di qualche disturbo psichico, che avesse qualche modo distorto di percepire la realtà; loro rispondevano è strano perché nostro figlio è un figlio normale, affettuoso educato, e la maestra si era preoccupata di più e si era morsa le dita, aveva mostrato loro il bellissimo disegno del bambino, dove dietro l’orizzonte del mare c’erano delle grandi montagne marroni, e la maestra diceva vi pare normale che il bambino abbia disegnato delle montagne proprio dietro il mare? Vostro figlio capovolge la realtà, ma siamo matti?
Il papà aveva fatto un gran sorriso di compassione e aveva detto signora maestra noi veniamo dalla Sicilia, lei è mai stata in Sicilia? Ebbene, sullo stretto di Messina, proprio dietro il mare, ci sono queste grandi montagne lontane, il mio bambino lo ha sempre visto così il mare dalla finestra di casa, aveva detto il papà, che la maestra era diventata tutta rossa. È proprio vero, a scuola c’è sempre da imparare qualcosa.
Ahah Molto vero! Bellissimo complimenti!
Tutto vero giuro. grazie.
Vorrei sapere da lui che gusto hanno le labbra nero-grafite!
Bellissimo scorcio di noi :)
È tipico delle scuole elementari, anche le penne vanno bene, ma meglio gli spaghetti. :)
molto bello :)
Grazie. (emoticon con espressione di falsa modestia)
Ciao Raimondo e benvenuto… Complimenti per il pezzo, hai uno stile molto interessante. Spero di leggere presto altri tuoi testi!
Ah! Scusa per il refuso del nome, mea culpa!
Ahahahah per il nome pazienza, grazie comunque per l’apprezzamento, alla prossima.