#Bimbi – La prima parte della routine nella Scuola dell’Infanzia

di Lucia Immordino

Privacy!
Quante volte devo dirvi che non siamo in un parlatorio e che fare la pipì o la cacca è un fatto privato? E che non voglio vedere uccelli in giro? Alzatevi le mutande e i pantaloni nel gabinetto, da soli, che poi la maestra vi sistema.
Abbiamo fatto tutti pipì?
Sìììììììì!
Bene, ora mettiamoci in fila e non desidero sentire volare una mosca, voglio una fila per due ordinata e silenziosa e non devo contare fino a tre: uno, uno e mezzo, due… shhhhh…
Come chiudiamo la bocca? Noi abbiamo il muso, la bocca o il becco?
La boccaaa.
Eh, come la vogliamo chiudere? Ognuno scelga con libertà, usando la propria testa, giusto?!
Io con l’acqua in bocca, maettra. Io con lo ccocc. Io con la colla.
E così, i bambini si accingono ad andare in classe, mano nella mano e con le bocche chiuse.
Vediamo chi sarà oggi il vicemaestro: chi è silenziosissimo e sta seduto composto, perché non siamo al bar né sul divano di casa nostra con una coscia qua e una là, oggi sarà il vicemaestro.
Perciò tutti muti in attesa del nome di colui che svolgerà la routine.
Siete stati bravi, ma il più bravo in assoluto è stato Raffy. Allora Raffy, fai pregare.
Ma ppe ffozza, maettra? Chiede Ale, che al posto di pregare gioca sempre con la sedia e il banco.
No, per amore e poi noi siamo in una scuola cattolica e nelle scuole cattoliche si prega.
Maettra e che è cattolica?
Vuol dire che seguiamo gli insegnamenti di Gesù.
E Gesù è quello sulla croce?
Sì, amore.
E perché è sulla croce?
Perché degli uomini cattivi volevano che morisse.
E vuol dire che è andato in cielo da Gesù?
Più o meno, Ale, è lui Gesù!
Ah.
(Troppo complicato).
Allora Raffy, fai pregare.
I bambini fanno il segno di croce a libera interpretazione e ripetono in maniera maccheronica la Benedizione della Madonnina.
È un piscio sentirli pregare, un po’ come ascoltare quelle persone anziane che recitano l’ora pro nobis in latino.
Finita la preghiera, il vicemaestro inizia lo svolgimento della routine: prende la scaletta della classe di due gradini, la bacchetta e indica, nei cartelloni che si trovano attaccati in alto sulle pareti, il giorno, il mese, l’anno e la stagione.
Finita la prima parte della routine, la maestra chiama l’appello e spiega l’attività del giorno.
Ale chiede – Maettra, cci andiamo fuori allo ppuntino?
Ma piove Ale! Se fate i bravi magari andiamo un po’ in sala giochi, se è libera, altrimenti giochiamo in classe.
Maettra, io ho alzato la manina, dice Lory.
Dimmi.
Oggi c’ho la pizza.
Sì, ma non è che ora alzate tutti la mano per dirmi cosa mangerete allo spuntino? Alla maestra non interessa, l’importante è che mangiate la pasta a pranzo.
Sempre Ale – E com’è la patta?
Ale, appena chiamo la cucina te lo dico, intanto aspettiamo che arrivi ancora qualche altro bambino.
Maestra, dice Giorgia, la mamma ha una bimba nella pancia.
Ma è bellissimo amore!
Lory – Ma lei non ha alzato la manina, maettra!
E non fa niente, Lory, per questa volta, Giorgia ci ha dato una notizia meravigliosa!
Ale a Giorgia – Ma come c’è entrata la bambina nella pancia della tua mamma?
Giorgia – La mamma mi ha detto che si sono abbracciati con papà e la bambina è entrata nella pancia della mamma.
Ale – Ma io non ce l’ho un bambino nella pancia, io l’abbraccio sempre a papà!
Giorgia guarda la maestra perplessa che le va incontro in qualche modo – I bambini spuntano nella pancia solo se si abbracciano mamma e papà.
Maettra allora anche la mia mamma ha un bimbo nella pancia? Chiede sempre Lory.
Lorenzo, ma la tua mamma da poco ha avuto Leo, non credo proprio!
Ah, vero, maettra! E ride.
Paolo – Mia mamma e mio papà si sono abbracciati ieri e a me nascerà un fratellino.
La mamma di Paolo in effetti è incinta di otto mesi!
Nel frattempo la maestra cerca di capire come uscire fuori da quel pantano. Chiama la cucina e annuncia – Oggi pasta con scaglie di drago (che vuol dire pasta con gli spinaci e i bambini lo sanno).
Nonostante la fantasia, perciò, scorge tra loro poco entusiasmo e anche Matteo che rafana col pisello.
Neanche il tempo di voltarmi che già abbiamo le mani nei piselli, vero?! Non solo non è igienico, che con le mani siete stati a giocare a terra, avete toccato i giocattoli che prendono tutti, per giunta avete anche il coraggio di chiedermi – Maestra posso accarezzarti! Guai a voi se non avete le manine più che pulite prima di accarezzare o abbracciare la maestra.
I piccoli ridono sotto i baffi nel mentre che la maestra annuncia – Adesso tutti attenti che cominciamo l’attività che sono certa vi piacerà tantissimo: oggi parleremo del sistema solare.

3 thoughts on “#Bimbi – La prima parte della routine nella Scuola dell’Infanzia

  1. “Quante volte devo dirvi che non siamo in un parlatorio e che fare la pipì o la cacca è un fatto privato? E che non voglio vedere uccelli in giro?” Fantastico!

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