Mare e pioggia
sole e lacrime,
una mano chiusa dentro un pugno popolata da granelli di sabbia.
Scivoliamo lentamente, indisturbati, indifferenti su altra sabbia, sull’immensa terra rossa popolata da altri miliardi di granelli: sempre più veloci, sempre più uguali; illusi e immortali, circondati da mille altri puntini rossi sempre più soli.
Siamo liberi quando dal palmo della mano spicchiamo il volo verso il mare trasportati dal vento come qualcosa di speciale, unico, guidati dalla vita verso altre mete, altri destini, altri amori.
La mano della vita che si apre e si chiude, il vento: il soffio del destino in una giornata uggiosa che cambia la vita.
Questa immortalità di cui parli a un certo punto sembra una condanna… sarà che oggi piove.
grande Marco!