Tutto è iniziato riducendo al minimo gli sprechi di denaro. Da un taglio di stipendio, che segue l’andazzo generale capitalista, è iniziata la mia vendetta: devo spendere meno, consumando meno.
Non è semplice, anch’io ho sopra le spalle una di quelle “cose” chiamate famiglia, che altro non sono che piccole aziende in perenne perdita costante, specie se sono presenti risorse che non superano i dieci anni d’età.
In questi nuclei sociali, pochissimi riescono a tenere un bilancio positivo, e, per assurdo, sono poi quelli che rallentano tutti gli altri, quelli che consumano meno, acquistando meno, e costringendo l’azienda MENO a pagare MENO gli operai, per guadagnare di PIU’.
Da qualche mese però, io ed il mio nucleo familiare, facciamo ancora di peggio: non consumiamo più.
Decrescendo mese per mese, taglio dopo taglio, stiamo mandando in malora il conto di aziende di acqua imbottigliata, bibite, snack, merendine e forse tutto il PIL italiano.
Allo stesso tempo però, abbiamo evitato, in soli sei mesi, di gettare in discarica 360 bottiglie di plastica, 1800 in un anno, e tantissime scuse per un mondo più sostenibile.
Mangiando meno e meglio, avrò evitato lo sfruttamento incontrollato di terreni, boschi e animali necessari al consumo sconsiderato di carne: avete idea di quante risorse sono necessarie per il vostro chilo di manzo? Tante, troppe.
L’ideale è alternarne la carne rossa con legumi, frutta, verdura e pesce, anche il portafoglio ne trarrà beneficio.
Tuttavia, questo cambiamento comporta chiusura di aziende, perdita di posti di lavoro, tagli di stipendi se va bene; il futuro è sicuramente di chi avrà saputo adattarsi per tempo, non abbiamo molta scelta: sette miliardi di persone sono troppe per continuare a consumare allo stesso modo, ci saranno sempre più disoccupati e stipendi a basso costo, ma in compenso vedo sempre più orti urbani, condivisione, e consapevolezza.
Abbiamo bisogno di poco, il resto diventa superfluo e pericoloso: ciò che abbiamo intorno, il nostro stesso tempo su questa terra, i nostri figli, sono la nostra unica ricchezza.
Considerazioni che fanno riflettere…
E non solo… dove la mettiamo la salute del nutrirsi di robe meno consumistiche, insaccate e a lunga conservazione? Io a magnare male (e considerate che non ho comunque mai esagerato con porcherie tipo merendine, 4 salti in padella o McDonalds!) a momenti me la coglievo…. Ora, dopo 5 mesi di dieta, il colesterolo è sceso, la pressione pure (anche se prendo anche le pillole, ahimé), i trigliceridi e la glicemia idem… Ho pure perso 10 chiloni e rimesso tanti vestiti (ma tanti!) che, grazie a Iddio, avevo conservato sperando in un futuro migliore… (:
Il colesterolo è nemico del risparmio e del consumo sostenibile :)