Quando ero bambino alcuni miei amici compravano le “bombette”, minuscoli candelotti di dinamite con tanto di miccia. Alcuni petardi erano rossi, facevano rumore esplodendo, altri verdi, facevano le scintille. Crescendo gli stessi amici accendevano i “miniciccioli” e qualche “magnum”, che faceva così tanto rumore da costringerci a tappare le orecchie dopo essere scappati. Solo una volta comprai delle bombette, ma quando le accendevo mi sentivo in colpa: disturbavo qualcuno, spaventavo qualcun’altro. Avevo anche paura di essere rimproverato. Non li ricomprai l’anno dopo.
I giornali ogni anno aspettano di fare la conta dei feriti per i botti di capodanno, io invece penso a come rassicurare il mio gatto che, sebbene in casa, all’avvicinarsi della mezzanotte sarà sempre più spaventato. Penso anche a tutti gli ignari animali che non sono protetti in casa e che improvvisamente si sentono accerchiati dai rumori dei botti per strada, fuggono in preda al panico e a volte vengono investiti. Silenziose vittime di una rumorosa festa.
Sebbene alcuni virtuosi comuni vietino i botti a capodanno proprio per rispetto degli animali, non c’è nessuno che può far rispettare le ordinanze comunali, se non i genitori, i quali spero inizino a prendere coscienza, oltre che della pericolosità dei petardi, anche dell’impatto che hanno sui terrorizzati animali. Spero in una festa davvero per tutti.
Parole sante!
Bella associazione con la foto!