C’è un post per ogni stato e uno stato per ogni posto ma, spesso, il post non c’è.
È il silenzio di mancati tappeti rossi stesi alle nostre fragilità, alla mercé di tutti: database di polemiche sterili, carezze digitali, bugie raccontate a se stessi e agli altri; parti di noi dati in pasto a gente che non comprende, a società per azioni, ad un tempo che si consuma in fretta, senza sapere perché.
Troppo rumore.
C’è bisogno di rispetto per il silenzio, e parti di sé che parlano tra loro, e di semplice e stupida poesia.
E la luna è una palla ed il cielo un biliardo…
Mentre ti ascolti e ti commuovi, e una lacrima parla per te.
Venne la notte e mio padre dormiva, ma io guardavo la luna.
Con autoradio accese e sedili vuoti, e strade deserte e silenziose.
Si muove la città, con le piazze i giardini e la gente nei bar… galleggia e se ne va…
Sfiorando le persone, quelle vere, quelle in carne ed ossa, sconosciute, con la stessa velocità di un dito che scorre, ma cercando gli occhi fermi al semaforo: in un angolo, seduti al bar, nel silenzio della folla, nell’azzurro sbiadito delle palpebre.
Silenzio.
Come si scrive il silenzio? Bastano tre puntini?
Quel silenzio che a volte sembra la morte, e mi dà il coraggio di parlare e di dirti tranquillamente, di dirtelo finalmente che ti amo e che di amarti non smetterò mai.
…
E i lampioni si sciolgono in scie veloci, e rimangono le foglie, il vento che rimprovera i gatti e il profumo della notte.
Ma tutto questo Alice non lo sa.
…
Lontano, una luce diventa sempre più grande nella notte che sta per finire: è la nave che fa ritorno, per portarci a dormire.
…
Hilde nel buio, suonava la cetra.
…
Un poeta
Provo a spiegare questa…”cosa”:
Sui social si condivide, sempre di più, solo ciò che si ritiene “socialmente” accettabile; altri continuano a condividere tutto, forse anche troppo, della propria vita.
Il post si alterna a piccoli pezzi di vera poesia dei grandi Dalla e De Gregori, strofe di canzoni che amo e che, alla fine, prima o poi, ci siamo ritrovati in bacheca nei nostri post o in quelli dei nostri amici.
In tutto questo condividere rimane solo tanta confusione, digitale e non, che finisce per annullare i silenzi che a volte servono.
Il silenzio, per adesso, lo desidero con tutto me stesso.