di Davide Grupposo
Vorrei avere vent’anni
Con il cielo davanti
Di guardare le stelle
Non riesco più
Vorrei avere vent’anni
Senza nuvole addosso
Una fuga nel niente
Dove caderci giù
In visione notturna dissonante
La noia brilla alcolica
E sibilla di un mare dissacrante
“Divago” urla
Invisibile
Vorrei avere vent’anni
L’uomo e i suoi branchi
Quante lune piene
Perse oramai
Vorrei avere vent’anni
L’amore e i suoi inganni
Quante medaglie vinte
Rubate semmai
In visione notturna dissonante
La noia brilla alcolica
E sibilla di un mare dissacrante
“Divago” urla
Invisibile
Ego sbriciolante essere
Terra tremante di orrori
Aria fumante di odori
La città si sveglia raggiante
Ad una fraterna resa
Ipotesi intollerabili
Balbettano di fughe agnostiche.
Davide il poeta nascosto… :)