Location: stanza super-segreta sotto una montagna sperduta in Nepal di quelle che ci arrivi con una macchina sportiva per una strada piena di curve e c’è un ingresso segreto: si apre una parete rocciosa e l’auto entra, il tizio scende dall’auto in completo Armani e si dirige verso questo salone moderno scavato nella roccia che è veramente figo – insomma sì, così.
Un uomo è seduto e dà le spalle all’ingresso, è rivolto verso un’enorme tabellone fissato alla parete, pieno di foto, immagini, scritte e mappe concettuali: una cosa alla “ispettore Zenigata che vuole incastrare Lupin”. Il nostro personaggio in completo Armani e in completo imbarazzo, entra, si siede e aspetta che sia l’altro a parlare.
– Ve l’avevo detto.
– Non era stato previsto!
– Dovevate aspettarvi tutto.
– Non è stata colpa nostra!
– Dovevate essere previdenti! Giocare d’anticipo. Smorzare le accuse!
– Ha ragione… Che casino! Spero il mio socio non mandi tutto a puttane!
– Almeno avete un piano B? O sei venuto ad implorarmi di concederti aiuto?
– Stiamo cercando di arginare la situazione…
– Ho visto. Ma state facendo pena! La situazione vi sta sfuggendo di mano! Siete una banda di dilettanti!
– Cosa dovremmo fare? Mandare tutto all’aria? Tutto quello per cui ho lavorato fino ad ora, tutto quello per cui ho twittato, postato, mangiato e fatto foto, tutti quei soldi spesi per i costumi, la mia vita amorosa, tutto? Mandare tutto a puttane per colpa di cosa? Ma non le avevano salvate tutte? Non era finito l’incubo del fallimento finanziario? Dannato governo precedente!
– Hey! Con me non serve dare la colpa al governo precedente, non sono un utente medio di facebook.
– Maledetto Renzie, ci ha teso una trappola! Ci aveva assicurato di aver usato i soldi dei contribuenti per aver salvato TUTTE le banche in difficoltà. E invece, lo stronzo, si è tenuto l’asso nella manica per minare il mio governo! Sicuramente ha qualche parente che lavora in Carige!
– Basta con la storia dei parenti di Renzie, ci avete rotto il cazzo! Comportatevi da adulti e guardate in faccia alla realtà! Se lei è qui c’è un motivo. E il motivo è che non avete una soluzione.
– Abbiamo provato di tutto. Abbiamo provato a dare la colpa ai poteri forti, alla Boschi, all’Europa, alle scie chimiche, a Burioni… ci aiuti lei, non sappiamo più chi incolpare!
– Io? Dopo quello che avete fatto? Dopo quello che hanno fatto i suoi alleati? Dopo che, non contenti, mi avete pure scopiazzato il decreto?
Nella stanza scende il silenzio. Un silenzio gelido e amaro, pieno di rassegnazione e impregnato di puzza di piscio. Ad un tratto si sentono dei passi in corridoio, sempre più vicini. Un maggiordomo in frac fa il suo ingresso nel salone super-segretissimo con in mano un vassoio d’argento, si avvicina a James Tiloni e gli porge un tablet di ultima generazione, sussurrandogli cose super segrete ad un orecchio. Mr. Tiloni cambia espressione, guarda fissamente il nostro uomo e con voce roca esclama:
– Ci è giunta voce che forse la situazione potrebbe cambiare…
– Come “potrebbe cambiare”? Cosa intende?
– Quanto si fida del suo socio?
– Ehm…
– A quanto pare ha studiato un’altra mossa. Sta per andare in diretta Facebook.
– (Oh mia bela madunina)
– Aspetti, metto tutto su schermo in filodiffusione. Sentiamo cosa dice…
Alle spalle del nostro uomo Armani sbuca dalla parete uno schermo piatto da 36 pollici fighissimo, si accende e mostra una piattaforma dai colori bianco-azzurri. Un riquadro si attiva e un cerchietto sullo schermo indica il caricamento di un filmato. Eccolo: spunta una faccia al nostro uomo fin troppo familiare. Sta per parlare. Forse potrebbe risollevare le sorti del governo, mettere una pezza per coprire la falla, arginare le perdite, smorzare i danni…
– “Puniremo i banchieri falzi e cattivi!”
Facepalm generale.
Sipario.