Il salice piangente è un salice dai rami penduli e sottili. Questa caratteristica viene esaltata nelle varietà ornamentali che assumono quindi un portamento molto particolare. Il salice piangente da sempre stimola la fervida immaginazione di popoli e culture differenti, così da far nascere miti e leggende attorno all’origine della sua singolare forma.
La varietà salix babylonica era molto usata a scopo ornamentale in Cina già nell’antichità, e, grazie alla via della seta, quest’uso si è molto diffuso anche in Europa. Il salice piangente è protagonista indiscusso dell’arredo verde di numerosi laghetti artificiali e parchi con ruscelli.
I celti consideravano il salice legato alla divinità femminile e alla fertilità, nell’antica Grecia il salice era simbolo di connessione all’aldilà perché, una volta spezzati i rami essi si rigenerano e ricrescono rapidamente. Persino nelle leggende cristiane c’è spazio per il salice piangente: Cristo sarebbe caduto mentre portava la croce ai piedi di un salice, avrebbe cercato di rialzarsi, e il salice impietosito curvò i suoi rami per tenderli a Gesù che li afferrò e riuscì così a rialzarsi. Ecco perché per i cristiani il salice piangente è simbolo di umiltà, riverenza e dolore.
Il salice piangente è una specie che sta bene in ambienti umidi, vicino a stagni, laghi e corsi d’acqua, ecco perché sembra piangere lacrime che si raccolgono nelle vicine acque.
Siamo salici…
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