Nostalgia

Vengo da dove soffia lo scirocco,
che smuove la terra calda e le fronde degli ulivi.

Odoro a gelsomino, a piazze deserte assolate,
a limoni freschi e a panchine all’ombra per le strade.

Nel cuore ho un ventilatore e vari pomeriggi in terrazza,
granite fatte in casa e patate fritte sulla pasta.

Negli occhi gli orizzonti persi tra le nubi profonde
Colori di tramonti e riflessi delle schiuma delle onde


Credo nel sudore che irriga i sogni
Credo in chi lotta per non vergognarsi
in chi sa da dove viene ma non sa dove va.


Ne siete passati tanti da qua, il cammino è marcato,
c’è un solco di sangue, lacrime e grano dorato.


È così: la gente viene e la gente va.
E noi a cercare tra l’estate dei turisti un refrigerio di intimità.
Testa alta e cammino davanti
Se hai bisogno fammi un fischio, io ti seguo, sono qua.

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