Lunedì scorso alle ore cinque e trenta del pomeriggio il mondo si è fermato. No, non il mondo vero, quello fatto di elementi chimici e grasso di Ferrara ma il mondo come vogliamo vederlo, il mondo attraverso lo schermo, quello che ci manda la zia Concetta attraverso i meme di buongiornissimo…sì, insomma il mondo social!
Facebook, Instagram e WhatsApp hanno deciso all’unisono di non funzionare per ore ed ore. Gli utenti si sono ritrovati ad osservare messaggi quali “impossibile caricare il feed”, “impossibile raggiungere il sito” e a non vedersi spuntare di blu i messaggi inviati (con conseguente ansia da rifiuto). Quella cazzo di rotellina del caricamento che girava all’infinito!
Gomblotto! I poteri forti! Bill gheiiitz! Insomma: il finimondo! La gente ha cominciato a imparanoiarsi, non ricevendo più likes o messaggi privati pensava che nessuno più li cagasse! Alcuni hanno iniziato a dare di matto e a parlare dal vivo con la gente che gli stava attorno! Altri hanno passato la serata leggendo un libro! Altri ancora addirittura hanno fatto delle telefonate! Oh, ma dico, siamo matti? Qual era il prossimo passo, sfornare una nuova Christmas Card e rievocare il fantasma di Megan Gale?
Funzionava solo Twitter, ma quello è per le elites, non per i 50enni che non sapevano più dove giocare a Candy Crash o commentare con astio i post dei politici. Ah, e per non parlare degli account social di questi ultimi! Altro che silenzio elettorale! Qua non si sapeva più come far vedere la Meloni ai comizi! E poi down di Facebook = down del M5s!
Comunque, per fortuna questo down è durato solo poche ore, ore intense sì, però in serata si è risolto tutto. Certo ci sono stati morti e feriti, un sacco di coppie si sono lasciate quando hanno scoperto che il partner usava Telegram – apriti cielo! Un altro morto è stato il conto in banca di Mark che, effettivamente, si è visto sottrarre quasi un miliardo di dollari (più altri milioni per l’inflessione della borsa), ma capirai! Spiccioletti!
Però almeno una cosa l’abbiamo imparata, vero? Non possiamo fare affidamento sulle app dei social per vivere le nostre vite, a meno che non diventiamo giovani e scarichiamo TikTok! Io, personalmente, preferisco Megan Gale e, anche se solo per qualche ora, penso che era meglio il 2003. Uno squillo: ti penso. Due squilli: mi manchi. Tre squilli: chiamami. Quattro squilli: non funzionano con Just Eat!