Non sono ancora un bimbino. Sono una micro-morula e già inizio a dirvene quattro. Il dialogo è il sale della vita d’altronde, o no? Certo, io non parlo, ma questo strano mal di pancia che la mammetta prova è già segno della necessità di trovare un linguaggio per dirsi le cose anche tra sordo-muti, ucraini e russi, cani e gatti, anglofoni e cinesofili, ricchi, medi e poveri. Perciò, quella che potrebbe essere una mia eventuale vita preferisco iniziarla così, e addirittura vantarmi di questa storiella, come se già io fossi dotato di una grande struttura mentale per pensare …che arroganza! Beh, diciamo che, nell’iperuranio delle idee, in effetti iniziamo a vivere già nelle rappresentazioni mentali che i nostri genitori hanno di noi molto prima di generarci… Quindi forse sono già un bambino, sì, insomma, uno di quegli embrionelli che attecchiscono e crescono e nascono e parlante e seguono un certo progetto. Vedremo! In ogni caso, poiché nell’iperuranio vostro io sono già nato e vivo e vegeto, mi piacerebbe – cari mamma e papà – chiedervi alcune cosette. Non ho la pretesa che sappiate rispondere, ma almeno che possiate pensarci e pensare che, se io ci sarò, di queste cose vi chiederò… Così da non trovarvi impreparati, insomma, e da non balbettare e bonfochiare imbarazzati su cose importanti per cui so che avrò bisogno di voi.
Innanzitutto, mà e pà, mi giunge il suono ereditario della frase degli antenati: “Che mondo lasceremo ai nostri figli?”. Il bisnonno e la nonna lo dicevamo spesso, la nonna poi piangeva sull’ascesa di una certa politica di destra, dicendo che saremo morti tutti, e questo più o meno 27 anni fa. Ora sento che avete paura. Perché? Che mondo vivete? Non siete morti, ma io in che mondo crescerò, se attecchirò nella panzetta di mammetta? Sarò un bimbo libero? Potrò imparare a pensare con la mia testa? Ci saranno ancora alberi in giro e canti di canarini come nel ricordo che mammetta ha di Lilli? Inoltre, qualcuno saprà di cosa parla, quando si riempie la bocca di parole? Esisterà la giustizia? Esisterà il mondo? Come nascono i bambini? E la scienza? Soffrirò? Saprete consolarmi quando soffrirò? Saprete proteggermi e insegnarmi a consolarmi e a proteggermi da solo? Mi insegnerete anche a proteggere gli Altri? Mi aiuterete a pronunciare senza angoscia la parola “politica”? E sarete in grado di darmi sia radici, che ali? Mi sosterrete quando non vorrò essere una fotocopia e vorrò diventare un soggetto di pensiero? Potrò votare? E potrò farlo da ogni parte del mondo in modo autonomo? A casa nostra comunque io voterò, ok? Ma voi saprete aiutarmi a fare tutte queste cose? E le avete già fatte a vostra volta? Siete schiavi o liberi? Cos’è l’amore? Voi sapete e saprete amarvi e rispettarvi? Saprete spiegarmi perché esistono le persone cattive? Cosa è l’“Altro”? Saprete spiegarmi che cosa è la diversità? Potremo parlare a tavola di come si impara a stare col prossimo senza avere paura? Potrò avere paura del buio e della morte? Potrò volare? Avrò il cellulare? Come mi farete giocare? Correrò? Esplorerò? Viaggerò? Mi punirete? Tutte le persone muoiono? Se sì, perché? Noi possiamo, per favore, non morire? Conoscerò altri bambini? Sento che avete paura di “contagi”, “bullismi”: cosa sono? Quali sono le cose belle della vita? Cosa essere “tolleranza”? Io cosa tollererò? Chi dice cosa è giusto e cosa no? In cosa dobbiamo credere? Chi è Dio? Chi è “odioso”? Tutti fanno la cacca? Puzza uguale per tutti? Cos’è il “potere”? Perché le patate sono buone? Perché le verdure sono verdi? Perché io non sono ancora verde? Può non piacermi tutto? Mi posso opporre? Posso litigare? Come si litiga? Tipo tirare i capelli? Poi come si fa la pace? Quante emozioni esistono? Che me ne dovrei fare? Che significa “fare l’amore”? Che significa “fare la guerra”? Potrò essere trans? Sopravviverò a voi e alla vostra vecchiaia? Tollererò di vedervi litigare? Dopo sarete capaci di far pace? Mi lascerete in pace? Sarò una vostra appendice & funzione o mi lascerete essere un singolo individuo? Sarete in grado di sopportare che sia la mamma ad avere un lavoro più stabile di quello di papà senza entrare in conflitto? Che poi, cos’è la competizione? Perché la mamma fa pipì seduta? Va bene se lava i piatti papà? Dove vivremo? Cos’è un “fungo”? Cos’è una “bomba”? Mi sentirò solo? Se sì, perché? Cosa non dovrò mai accettare? Terrete la luce accesa di notte? Sarò brutto? Sarò introverso? Riusciremo a pagare le bollette? Ma perché mai si paga la luce? Rischio di morire di fame? Saremo ricchi o poveri? Come si costruiscono i soldi? Che succede se mi innamoro di una lesbica? Mi amerete lo stesso? A che condizioni potrò essere “un uomo”? A che condizioni sarò vostro figlio? Lavorerò? E che significa questo? Dove vanno i vecchi? Potrò avere paura? Potrò dubitare? Potrò essere sicuro? Spero di non essere stronzo, come ci riesco? Potrò essere rispettato anche se non sono stronzo? La felicità esiste? Avremo animali da abbracciare? Vale la pena vivere? […]
Esplori questo piccolo utero funzionando già da ora come un frullatore, senza fermare le domande, ma con una certa certezza nel retro-pensiero: ti abbiamo già passato la nostra ansia, il desiderio di anticipare il futuro per la paura del futuro che verrà.
E’ questo il mondo che lasceremo ai nostri ipotetici figli: terrifico, senza risposte di senso, rivoltante eppure stupendo, bellicoso, in un buon certo grado paranoico, ma pregno della ferma RESPONSABILITA’, mia cara morula, di trovare noi stessi il nostro senso e di essere noi a coltivare – in ogni momento e con deciso Amore – la Buona Vita nostra e altrui.
che angoscia
Mah, un po’ sì, ma anche un po’ no! Tu perché sì?