La Mantide punitrice

Nella penombra di una notte fredda, di quelle che i tombini fumano, Amanda, una donna dal fascino avvolgente, si muoveva con passo svelto per una via deserta. Che ci faceva lì? Sembrava fuori posto ben vestita con un cappotto di lana verde, braccia conserte, infreddolita, vulnerabile allo sguardo di un tipo che sorseggiava birra appoggiato alla porta del retro di un pub: l’aveva già spogliata con gli occhi. La sensazione di essere inseguita si insinuò come un brivido lungo la sua spina dorsale, si voltava di tanto in tanto mentre sembrava intrappolarsi in strade sempre più desolate e buie. L’oscurità celava minacce sconosciute, ma Amanda aveva imparato a danzare con esse.

L’estraneo misterioso che la seguiva divenne una minaccia palpabile quando lo sentì respirare sul suo collo. Con uno scatto felino, l’uomo la spinse in un vicolo buio, svelando chiaramente le sue intenzioni oscure.

Quello che l’uomo ignorava era che Amanda portava dentro di sé il fardello di un passato da preda. Un passato che aveva provocato una metamorfosi in lei. Dopo essere stata vittima di violenza sessuale in una vita precedente, Amanda aveva rinunciato alla sua identità per abbracciare l’oscurità. Aveva seguito un sentiero tortuoso, imparando dalle tenebre stesse, studiando con maestri delle arti marziali oscuri, diventando un’ombra che si nascondeva tra le ombre.

Senza alcuna esitazione, Amanda danzò con l’aggressore, utilizzando il kung fu per spezzare le sue difese come se fossero fragili ossa. Mentre Amanda si spogliava della sua parrucca bionda ed indossava una maschera, due figure oscure sbucarono in fondo al vicolo correndo. Erano le sue guardie del corpo, pronte ad intervenire, i suoi “Angeli”. Erano lì solo nel caso Amanda fosse stata sopraffatta, la loro presenza risultava superflua nella maggior parte dei casi. Le autorità arrivarono sul posto, portando l’aggressore davanti alla giustizia per il suo tentato atto oscuro, i giornali tuonavano “La Mantide punitrice colpisce ancora: un violentatore in meno sulle nostre strade”.

L’indomani Amanda fu chiamata a testimoniare in tribunale per un altro caso in cui era stata coinvolta. Con la maschera che nascondeva la sua identità, si presentò con il portamento di chi ha attraversato il crepuscolo più buio. Ne aveva fatti arrestare parecchi, ed ora che c’erano altre volontarie Mantidi che avevano seguito il suo esempio ed altri Angeli a proteggerle, gli stupri erano davvero diminuiti in diverse città.

Qualche notte dopo Amanda era di nuovo per strada, giubbottino in pelle e calze a rete, masticava una chewing gum. Si fece seguire da un uomo, ma quando un altro si aggiunse alla sinistra, Amanda si trovò ad affrontare una sfida doppia, una nuova minaccia. Mentre i suoi angeli attraverso gli auricolari chiedevano di poter intervenire, Amanda chiese di restare nell’oscurità e aspettare. Doveva dimostrare che i due uomini erano degli stupratori prima di dar loro una lezione e assicurarli alla giustizia. Amanda respinse le loro avances in modo chiaro e quando i entrambi i violentatori la stavano toccando entrambi tirò fuori uno dei suoi numeri e insieme ai due Angeli corsi in suo soccorso mise a tappeto i due aguzzini.

Questa è la storia di Amanda, un’anima che ha abbracciato l’oscurità, danzando con la sua violenza e usando le arti marziali per difendersi dal buio, pronta a confrontare l’oscurità del mondo con la sua stessa oscurità. Una storia di resilienza in un mondo dove solo i più forti sopravvivono.

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