Lontanissime
le mie grida di bimba,
era agosto nella sterpaglia spinosa:
il rito di cercarle
era vita collettiva di nonno & bimbini.
Oggi, BabbaLucie
guardano
clessidre, in attesa.
Vicine,
ma sul ferro isolate,
Loro escono col sole:
Impegnate da dentro a prepararsi,
A ruminare,
desiderare,
invidiare,
fantasticare…
“Come sarebbe stato se solo ci fosse…”
Sole.
Oggi coltivando bave lente,
impotenti e rabbiose,
(bave insoddisfatte,
insazie di ansie
producono a questo mondo sbavature pesanti,
non peNsanti)
in attesa del sole, Sole,
passa il giorno di primaVera
e l’accorgersi
– dal dentro il guscio –
che le cose cambiano diventa
vera chiMera.
Così dimentichi di uscire nonostante il sole,
e si resta irrimediabilmente ferme, Sole,
cotte e arse dal calore,
divorate assolo pi Santa Rusulia,
in assenza
di redenzione.
E il delirio di angoscia,
di accusa,
il finger illusorio di essere inverno,
è emblema di un “Sole” che uccide, offusca ogni sole.