I falsi d’autore (Artificiale)

L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando la vita di molte persone e interi settori professionali, dall’arte alla tecnologia, con un impatto che sarà sempre più visibile. Questo cambiamento è avvenuto così rapidamente che, in molti casi, non ce ne siamo neanche accorti. Tuttavia, insieme alle opportunità, emergono criticità rilevanti, come la protezione dei diritti d’autore (le AI spesso si ispirano o si basano su opere umane) e il cambiamento radicale di alcune professioni, in particolare quelle creative.

Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda l’uso dell’AI per generare contenuti falsi spacciati per veri. Siamo già stati abituati alle fake news, ma ora ci sono strumenti in più grazie alle AI. Si va dalle immagini costruite per attirare like, presentate come foto realistiche, fino ai deepfake pornografici (video e foto), spesso usati per atti di vendetta o stalking, conosciuti come revenge porn.

Anche senza entrare nel campo della criminalità, la diffusione di immagini come quella delle proteste a Parigi, in cui venivano mostrate gigantesche balle di fieno inesistenti, è un esempio di manipolazione delle menti e generazione di profitto (attraverso like e follower). Recentemente mi sono imbattuto in una pagina che condivide immagini generate da AI, ma lasciando intendere che siano reali: foto di giovani donne nei campi con testi come “nessuno ci apprezza solo perché lavoriamo la terra”, o bambini prodigio che dicono “vorrei solo che qualcuno apprezzasse quello che faccio”. Questi contenuti vengono commentati come se fossero riferiti a persone reali, alimentando un circolo di disinformazione.

Nonostante piattaforme come Facebook invitino a segnalare contenuti generati da AI, molti utenti non notano dettagli che rivelano la falsità delle immagini, come ciliegie grandi quanto una mano o anziane signore con gambe da ragazza. Basta una pizza gigantesca in piazza o una casa pittoresca su una scogliera per far partire centinaia di commenti entusiastici. E anche quando qualcuno segnala che si tratta di un’immagine generata da AI, il danno è già fatto: l’attenzione e i like continuano a premiare chi ha postato.

Alcune immagini (che ho rifatto, giusto per non copiarle, tanto costa poco…):

Oggi ci confrontiamo con immagini, ma i deepfake potrebbero far dire a un politico cose compromettenti, con smentite che non avranno la stessa visibilità della notizia falsa. Il progresso tecnologico renderà presto queste pratiche alla portata di tutti, incluso chi ha intenzioni malevole.

È solo questione di tempo prima che vedremo gli effetti più gravi di questa realtà in continua evoluzione, ciò che mi preoccupa è la massa di persone che non sono pronte a questi cambiamenti, non controllano le fonti e non hanno il giusto scetticismo critico.

One thought on “I falsi d’autore (Artificiale)

  1. Chi commenta quelle foto credendo siano vere, è lo stesso che si ferma ai titoli, e commenta a cazzum o con malcelata rabbia repressa. L’utente medio ha tra i 50 e i 100 anni, bassa scolarizzazione, e uso esclusivo di facebook e tiktok. Niente si cui preoccuparsi, la natura farà il suo corso. E, stai tranquillo, ci sarà una stretta degna dell’inquisizione spagnola. Troppi interessi in ballo.
    Cominque, ci vuole veramente una lobotomia per pensare che quelle foto siano vere.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.