Free Tears, hugs included

A volte è davvero difficile lasciarsi andare. Piangere, ammettere di essere giù, infelici, persino depressi, sembra quasi un tabù. Ci insegnano che mostrare la nostra vulnerabilità è un segno di debolezza, “non fare la femminuccia”, “non è successo niente”, e così teniamo tutto dentro, facendoci forza e cercando di sembrare sempre a posto. Poi però apri Instagram, Facebook o TikTok, e ti ritrovi sommerso da foto di persone sorridenti, vacanze perfette, cene incredibili e messaggi di positività. E ti senti ancora peggio.

La verità è che nessuno vive davvero così tutto il tempo, ma i social ti fanno credere che dovresti, che la felicità è l’unico stato accettabile, che devi essere sempre al top, con una vita senza problemi. Se non ti senti così, allora pensi che ci sia qualcosa di sbagliato in te, a ancora pensi “Perché sono solo il solo ad avere problemi?”.

E così nascondi il tuo malessere, ti metti una maschera e vai avanti, perché nessuno vuole vedere debolezze, giusto? Ma a che prezzo? A forza di tenerci tutto dentro, ci stiamo isolando. Siamo sempre connessi, ma alla fine ci sentiamo più soli. Mettiamo filtri alle nostre foto, ma anche ai nostri stati d’animo, non mostriamo mai chi siamo veramente, perché abbiamo paura di essere giudicati.

Il punto è che piangere non è sbagliato, anzi. Mostrare il fianco, essere vulnerabili, è umano. E non c’è niente di male ad ammettere che le cose non vanno sempre bene. Non dobbiamo vivere come se ogni giorno fosse una storia perfetta da postare. Essere felici è bello, certo, ma lo è anche accettare che non sempre va tutto per il meglio.

In fondo, tutti abbiamo momenti no. E forse, se imparassimo a condividerli, senza vergogna, scopriremmo che non siamo così soli come pensiamo, e potremmo cogliere l’abbraccio di un amico.

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